Il lavoro intorno alla Reggina è frutto di proposte politiche oppure di un’iniziativa portata avanti da Falcomatà per liberare la società dall’attuale proprietà?
Iniziamo con una precisazione tanto semplice quanto esplicita per non finire “triturati” da una congiuntura surreale che vede il popolo reggino diviso tra coloro che parteggiano per la frangia capeggiata dai “feniciani” e quanti, invece, gridano allo scandalo perché l’attuale società sarebbe frutto di scelte politiche e più specificamente partitiche. La nostra Redazione – e lo gridiamo ai quattro venti da quando è iniziata l’avventura Ballarino – non sostiene, non appoggia e non si schiera né per i Guelfi né tanto meno per i Ghibellini ma si limita a “fotografare” quanto sta succedendo a seguito della debacle amaranto dovuta alle scempiaggini causate dal duo Saladini-Cardona e – prima ancora – da Gallo. Come abbiamo sempre fatto da dieci anni a questa parte. Ed a proposito di ciò, nei giorni scorsi vi abbiamo dato conto di una “speciale interesse” da parte di un fantomatico, inafferrabile e chimerico imprenditore romano – che qualcuno identifica come il leggendario “Zorro” – disposto a impegnare capitali per migliorare la città e, di rimando, a rilevare la Reggina. Non siamo stati certamente noi a creare la notizia (ce ne saremmo guardati bene visto che non abbiamo potuto verificarla come da codice deontologico). Noi ci siamo limitati a riportare le parole del Sindaco Giuseppe Falcomatà il quale ha informato il popolo reggino circa questa eventualità nel corso di una seguitissima trasmissione televisiva. L’imprenditore di cui sopra è ovviamente rimasto nel più totale anonimato in quanto l’unico garante dell’ipotetica “operazione” resta il primo cittadino di Reggio Calabria col quale, evidentemente ha avuto dei contatti. Il giorno appresso, il Club Manager de La Fenice Amaranto, Giuseppe Praticò, ha dichiarato di non saperne niente perché “nessuno si è ancora presentato da Ballarino”. Questo avvalora maggiormente la tesi secondo la quale l’impresario abbia chiesto “solo ed unicamente” informazioni “solo ed unicamente” al Sindaco Falcomatà. E qui, lasciateci passare il termine, nasce la paura di trovarsi davanti ad un avventuriero squattrinato in cerca di notorietà o di perseguire chissà quale tipo di “facezia”. Attenzione: questa è una mia tesi, forse la più tragica, forse la più stupida e forse la più sbagliata possibile e rimane – ad ogni buon conto – un’argomentazione del sottoscritto che non si fida più neppure della camicia che porta addosso. E, vieppiù, può anche darsi che il Sindaco cerchi acquirenti solo ed unicamente per “trasmigrare” la Reggina nel calcio professionistico. Quindi la domanda è la seguente: questa “ipotetica” operazione risponde a chiare proposte politiche oppure ad un’iniziativa portata avanti da Falcomatà per liberare la società dai “feniciani”? Ai posteri e ai deboli di cuore l’ardua sentenza.
L’importante è che il “personaggio misterioso” di cui parla, a spizzichi e bocconi, il Sindaco Falcomatà non si tratti di Massimo Ferrero il quale – guarda caso – proprio nella giornata di ieri ritornava a parlare “dell’affaire Reggina” dai microfoni Radio Cusano di proprietà – guarda caso – di Stefano Bandecchi. Er Viperetta avrebbe svelato – secondo quanto riportato da StrettoWeb – di essere stato minacciato telefonicamente da una persona che gli avrebbe “consigliato di prendere il Pescara e di lasciar perdere la Reggina”. L’ex Presidente della Sampdoria – che brama di “prendere” una squadra di calcio – avrebbe dichiarato: “Non so chi sia, sarà un mitomane, ma io vorrei che si svelasse. Se avessi la certezza di prendere il marchio, gli risponderei che non ho nessuna paura di uno scemo che dice questo. Da anni ricevo minacce, ma questo mi fa essere più forte di prima”. E queste ultime parole hanno solo un significato: “Io non demordo!…”
Queste sono da considerare ovviamente congetture, ipotesi o, forse, semplici supposizioni che hanno il potere di alimentare il fuoco delle “fantasie amaranto” in questo drammatico momento storico – fors’anche il più basso, fors’anche il più deprimente – nei 110 lunghi anni di gloriosa storia della nostra amata Reggina.
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