Nelle ultime gare la squadra di Trocini ha vinto cinque volte segnando 18 gol a fronte di 6 subite
Nella compagine amaranto fuori Bolzicco, Salandria, Martiner e Renelus con Rana e Rosseti dal primo minuto nel 4-3-3 dove Barillà, Mungo e Porcino agiscono in sala di regia. Mister Pidatella, che può schierare la migliore formazione possibile e che, soprattutto, non deve più chiedere nulla a questo torneo, si copre con un arcigno 3-5-2 con Iezzi e Bonilla (13 gol in due), uniche bocche di fuoco.
Reggina in vantaggio dopo soli 4 minuti di gioco grazie ad una spettacolare azione gestita da Adejo che di prima porge a Barillà il quale, sempre di prima, fa “volare” Provazza: il destro del numero 20 amaranto non lascia scampo al portiere siculo. Bellissimo. Notevolissimo è anche il raddoppio di Barillà che di testa batte Cabriglia su perfetto cross di Cham. Al 6’: Reggina avanti di due reti a zero davanti ai soliti 3700 spettatori in una giornata da trascorrere al mare mentre la Curva Sud inneggia alla “Reggina” (per buona pace dei detrattori di questa società…)
Qualche minuto più tardi (9’) Provazza serve Rosseti il quale, però, perde l’attimo propizio per siglare il terzo gol. Al 20’ lo stesso attaccante ex Latina – servito da un Provazza indemoniato – veniva anticipato di un nonnulla dal portiere avversario. Una gara letteralmente dominata con Provazza, Mungo e Barillà sugli scudi. Sottotono, invece, Perri. A proposito di Nino Barillà: con il gol siglato oggi, il forte centrocampista raggiunge quota 10 reti in campionato. Colpita a freddo, la formazione biancorossa non è riuscita ad organizzarsi se non nel finale di primo tempo con Bonilla che chiamava alla parata Martinez: troppo poco.
All’ora di gioco la compagine di Bruno Trocini colpisce ancora allorquando Mungo verticalizza per Provazza il quale insacca sotto la traversa con un destro potentissimo: tre a zero e doppietta per il figlio del Sant’Agata.
Al 66’ Iezzi sfiora il tre a uno con un’azione di rimessa col pallone deviato in corner dal portiere spagnolo. Il tre a uno veniva siglato da Iezzi ma l’arbitro fischiava un evidentissimo offside ai danni del numero 10 in casacca biancorossa.
A 15 minuti dal termine uno stanchissimo Barillà veniva sostituito dal velocissimo Renelus che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, realizzava il quarto gol con un destro preciso e potente. Sui titoli di coda, la Reggina potrebbe impinguare ulteriormente il risultato ma, nel corso della stessa azione, prima Belpanno e poi Renelus colpivano i legni alla destra del portiere avversario. Al 95’ era – comunque – Dervishi a siglare il cinque a zero su assist di Bolzicco entrato qualche minuto prima al posto di Rosseti.
Poco da dire. Quando una squadra vince per cinque reti a zero significa che la partita è stata un continuo tiro al bersaglio, una gara a senso unico e quindi senza storia. In questo caso è vero a metà perché la Reggina ha cominciato benissimo andando subito al doppio vantaggio per poi gestire facilmente la disputa. Nella fase centrale della ripresa più di qualcosa, però, non è andata per il verso giusto (vuoi per il caldo, vuoi per qualche errore di troppo) e Martinez ci ha dovuto mettere una pezza in più di qualche circostanza salvo poi dilagare abbastanza agevolmente. La nota positiva si può cogliere da un dato certo: nelle ultime sette partite la Reggina ha perso contro Trapani e Vibonese ma ha maramaldeggiato contro Ragusa, Castrovillari, Akragas, Casalnuovo e Canicattì siglando 18 reti a fronte di 6 subite. Non vorrà dire nulla ma nel contempo significa che la squadra di Trocini ha preso cognizione dei propri mezzi e del proprio valore. Ergo: nei playoff (conquistati con largo anticipo) non è detto che la Reggina debba essere considerata quale vittima sacrificale a priori
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