Non potranno essere ripescate quelle squadre che hanno già beneficiato del ripescaggio o della riammissione negli ultimi cinque anni o in presenza di penalizzazioni
di Basilio Gaburin per albamaranto.org
Mancano soltanto quattro gare alla fine del campionato. Da qui al 5 maggio la compagine di Bruno Trocini sarà impegnata due volte tra le mura amiche (con Canicattì e Sancataldese) e altrettante fuori (Locri e Igea Virtus). Poi si vedrà anche in considerazione del fatto che i playoff, previsti tra il 12 (semifinali) ed il 19 maggio (finali) restano attualmente un’incognita, come fossero “quasi” inutili per ciò che concerne l’aspetto “pratico” sebbene al momento siano contemplati sia i ripescaggi che le riammissioni le quali rimangono, ad ogni buon conto, due “istituti” a sé stanti.
La riammissione (che ovviamente non interessa alla società amaranto) si verifica quando una società, pur avendo il diritto ad iscriversi alla Serie C, rinunci o non ha requisiti oppure non intende presentare domanda per qualsiasi impedimento. In questo caso viene generata una classifica che tiene conto dei punti ottenuti dalle società retrocesse in Serie D al termine del torneo e viene quindi riammesso il club meglio piazzato nell’apposita declaratoria.
Diverso è il ripescaggio che si concretizza quando ad una società, pur avendo il diritto ad iscriversi alla Serie C perché promossa dalla D oppure retrocessa dalla Serie B, vengono riscontrati gravi impedimenti dall’organo di controllo (la famigerata Co.Vi.Soc.). In questo caso viene ripescata per prima la “Squadra B” di un Club di Serie A (nel campionato di C sono regolarmente iscritte “Juventus23” e “Atalanta23” e altre, come Milan, Napoli e Genoa, sembra che intendano seguirle) o, in caso di altro spazio, una squadra retrocessa dalla Serie C e, qualora ci fossero ulteriori vuoti, una o più squadre di Serie D in base ad una speciale classifica che risponda a determinati requisiti. Negli anni scorsi si teneva conto della Classifica finale dell’ultimo Campionato (valore 50%), la tradizione sportiva della città (valore 25%) nonché il numero medio degli spettatori allo stadio nelle ultime stagioni (valore 25%) che vanno a sommarsi alla media punti in classifica di ciascuna squadra che avrà vinto la finale dei play off di girone, al termine della regular season; alla squadra classificatasi al primo posto del girone per il concorso “Giovani D valore”, che avrà vinto (o meno) la finale dei play off di girone (con un più 0,10); alle squadre classificatesi al secondo e terzo posto di ciascun girone per il concorso “Giovani D valore”, che avranno vinto (o meno) la finale dei play off di girone (con un più 0,05).
Come negli anni passati, invece, non potranno essere ripescate quelle squadre che hanno già beneficiato del ripescaggio o della riammissione negli ultimi cinque anni o in presenza di penalizzazioni. È inoltre da tenere in altissima considerazione l’aspetto “campi di gioco”. Non tutte le società hanno infatti i requisiti minimi per poter affrontare la terza serie in base ai criteri infrastrutturali relativi alle Licenze Nazionali conto 2024/25 (Allegato C): sarebbe auspicabile, infatti, che venga imposto a chi viene promosso dai Dilettanti di avere già uno stadio pronto per la Serie B, per evitare estenuanti contese successive. Per ultimo, ma non per questo meno incisivo dal punto di vista generale, non tutti i club professionistici godono di disponibilità economiche tali da permettere sonni tranquilli ai rispettivi dirigenti. C’è la necessità, quindi, che si instauri una sorta di “selezione” dei club professionistici attraverso norme più rigorose per l’iscrizione ai campionati con paletti più severi su fideiussioni, liquidità, settori giovanili e infrastrutture.
Insomma: ne vedremo delle belle con la Reggina che starà alla finestra consapevole di avere tutte le carte in regola per ambire al ripescaggio.
Rispondi