La società amaranto sta lavorando per il prossimo campionato. Basta polemiche, illazioni e zizzanie: la città adesso deve unirsi per un unico e comune obiettivo
Maurizio Pellegrino, Direttore del Settore Tecnico de La Fenice Amaranto Reggio Calabria (speriamo che presto si possa “chiamare” con l’unico, giusto e sacrosanto appellativo: Reggina), intervenuto a “Momenti Amaranto” condotto da Michele Favano, ha parlato a tutto tondo spaziando dalla “questione stipendi” alla “costruzione della squadra per la prossima stagione” e – dulcis in fundo – su quelle che possono identificarsi con “le potenzialità economiche della società”.
Sulla questione stipendi il dirigente amaranto è stato categorico smentendo le dicerie messe in giro in modo artefatto e pretenzioso chissà da quale pulpito. È vero, più di qualcuno ne ha fatto un “affare di Stato” prendendo in balzo la “notiziona” per sparare a zero su Ballarino & Company. Ma poi, gente del calibro di Rosseti, Bulzicco, Zanchi, Girasole, Ingegneri, Adejo per non parlare di Nino Barillà, non avrebbero fatto valere le loro ragioni dopo ben due mesi di mancati erogazioni stipendiali? Dai su facciamo i seri: a Pistoia – dove la situazione è realmente drammatica – i calciatori si sono rifiutati di prender parte alla trasferta di Lodi per affrontare il Fanfulla con tutti i risvolti negativi del caso (sconfitta a tavolino, penalizzazione in classifica e tutto il resto appresso). E badate bene che gli “orange” erano partiti con i favori dei pronostici grazie ad una campagna acquisti “faraonica” che, però non ha portato a nessuna conclusione positiva. Anzi: nei giorni scorsi ha “perso” il Presidente Maurizio De Simone che risulta coinvolto in una maxi-frode milionaria relativa a fondi Ue e Pnrr al pari di Stefan Lehmann, imprenditore tedesco che rilevò la società nel gennaio del 2022 per poi cederla allo stesso De Simone un anno e mezzo dopo: anche lui risulta essere tra gli arrestati dalle Fiamme gialle. A Reggio Calabria ne sappiamo qualcosa e la mente non può non ritornare a quella mattina in cui fu arrestato Luca Gallo.
La costruzione della squadra per il prossimo campionato è ovviamente in correlazione con la consistenza economica della società. Il dirigente amaranto – anche in questo caso – ha messo in evidenza la bontà del lavoro svolto finora e la consapevolezza che dovrà essere allestito un dream team capace di sbaragliare la concorrenza per la vittoria finale. Mettendo in risalto quello che la società è stata capace di “fare” in poco tempo e con quello che il mercato poteva dare in termini numerici e qualitativi, non si può non essere ottimisti per il futuro anche perché la dirigenza non sta certamente a guardare e finora non è stata con le mani in mano. Domenica scorsa, in quel di Casalnuovo, il sottoscritto ha colloquiato in modo informale con il Signor Pellegrino il quale mi ha assicurato che la proprietà ha già le idee chiare sul da farsi (senza però ovviamente sbilanciarsi o anticipare chissà quale “scoop”). Confidiamo, quindi, che si stia muovendo per tempo e, in tal senso, di aver già individuato elementi di spessore da mettere a disposizione del tecnico. Allenatore che potrà essere individuato – ma questo è semplicemente un’opinione personale – tra i vari Raffaele Esposito, attuale trainer del Casalnuovo, Pino Rigoli, Carmine Parlato oppure lo stesso Bruno Trocini che ha dovuto fare di necessità virtù fin dal primo giorno della sua investitura. Partendo da questa consapevolezza si può facilmente intuire che chiunque dovesse sedere sulla panchina della Reggina reclamerà garanzie, qualità, quantità, garra e grande voglia di lottare per un preciso obiettivo: stravincere il campionato. Un altro aspetto che fa ben sperare è quello riguardante il fatto che molti giocatori vorrebbero venire a Reggio Calabria. Anche questo depone a favore della società: se è vero quel che è vero, tutto ciò vuol dire che il Professor Antonino Ballarino, persona seria, oculata, professionale e animata da ottimi propositi, gode di stima e rispetto nell’ambiente, comprese quelle “possibilità” economiche per allestire lo squadrone di cui sopra.
Ora urge che società, squadra, tifoseria e media debbano diventare un unico blocco capace di remare nella stessa direzione per il bene della città, della Reggina e dei reggini. Ne abbiamo fin sopra i capelli di polemiche, illazioni, colpi di mano, contrasti e interessi di parte. E soprattutto basta con chi ha ampiamente dimostrato di non avere a cuore la squadra di Reggio Calabria ma di inseguire fini, scopi e intenti meramente politici in una città dove la politica significa scadimento intellettuale, clientelismo nonché bassa e bieca propaganda demagogica. Basta, per favore basta seminare zizzanie, ostilità, dissidi, inimicizie e attriti: ritorniamo a fare i reggini come lo eravamo 54 anni orsono!
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