Con un gol da manuale di Ferraro, la Reggina batte il Sambiase e si avvicina alla testa della classifica
Il Sambiase di Tony Lio deve fare a meno di Haberkon e Frasson per squalifica per cui nel suo 4-3-3 è costretto a mandare in campo Diogo sulla mediana e Perricci in attacco. Alfio Torrisi manda in campo Fofana e Laaribi quali fari della manovra amaranto con Ferraro unica punta e ritrova Mungo dietro le punte.
Sono circa mille i tifosi della Reggina presenti al D’Ippolito a conferma del buon momento della formazione amaranto e del ritrovato entusiasmo dopo il filotto di quattro vittorie.
Torrisi deve effettuare il primo cambio già nei primi minuti di gioco a causa di un brutto infortunio occorso a Domenico Girasole: al suo posto fa l’esordio il giovane Verduci.
La Reggina c’è, si impone, conquista le seconde palle, si fa rispettare e crea azioni con Ragusa e Ferraro agli albori della sfida e si porta meritatamente in vantaggio intorno alla mezzora allorquando Mungo conquista palla al vertice dell’area avversaria e la porge a Ferraro il quale la mette alle spalle del portiere di casa con un tap-in bellissimo.
Dopo qualche minuto, l’arbitro dell’incontro assegna un calcio di rigore ai padroni di casa per un impercettibile fallo di Desiato ai danni di Leveque. Dal dischetto Sueva non faceva di meglio che mandare la palla abbondantemente larga. Da questo momento, però, il Sambiase la getta in rissa: ne porta le conseguenze peggiori il tecnico amaranto espulso per proteste.
La ripresa si apre con la sostituzione di Edera: al suo posto Di Grazia il quale, poco dopo, non riesce incredibilmente a capitalizzare un’iniziativa di Mungo che lo aveva lanciato.
All’ora di gioco esce Ferraro – il migliore in campo fino al momento – al quale subentra Pellicanò. Nel secondo tempo la formazione amaranto non ha fatto altro che controllare agevolmente la gara e permettendo ben poco ai giallorossi di casa che si limitano a sporadici quanto inutili tiri da fuori. Ed il subentrato Pellicanò – aspetto importante – come un veterano, ha fatto da boa per le scorribande di Mango, Di Grazia e Ragusa che hanno avuto principalmente lo scopo di far rifiatare il reparto difensivo che oggi – per la verità – non ha concesso davvero nulla agli avversari.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Sarebbe stato giusto fermarsi qui, magari per scaramanzia e continuare a parlare di una salvezza comoda e tranquilla. Ma chi scrive non ce la fa, non ce la può fare. Con la quinta affermazione consecutiva, giunta peraltro senza alcun patema d’animo, senza correre rischi e senza che gli avversari si avvicinassero neanche una volta alla porta di Lagonigro (che ha così ottenuto il quinto clean sheet), il campionato si è magicamente riaperto per i colori amaranto. Ora la vetta dista solamente quattro lunghezze e l’intero girone di ritorno sarà a disposizione per colmare il gap sulle formazioni di Nuova Igea, Nissa e Savoia: chi vivrà vedrà







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