La Reggina batte un modesto Paternò per 2-0 e conquista altri tre punti fondamentali per tenere acceso quel lumicino di speranza che tutti noi tifosi continuiamo a proteggere

Con questo risultato, gli amaranto salgono a 9 punti conquistati nelle ultime tre gare, e nonostante ciò rosicchiano solo un punto alla vetta, una vetta che cambia nuovamente proprietario, passando questa volta all’Igea Virtus, ormai una certezza di questo girone d’andata.
La gara
La squadra amaranto arriva all’incontro con diverse assenze: chi per infortunio, chi per squalifica. Nonostante questo, riesce comunque a dare quella continuità agonistica che mister Torrisi cerca da tempo. Il primo tempo è incoraggiante: la Reggina mette subito in chiaro le cose. Ragusa apre le marcature su calcio di rigore conquistato da Edera, poi arriva il gol sotto porta di Girasole. Domenico? No, questa volta è Rosario Girasole a indirizzare la gara dalla parte amaranto.
Il secondo tempo
La ripresa è più di controllo. Dal primo minuto si rivede finalmente Sartore, atteso da settimane: non combina nulla di particolarmente brillante e, anzi, per una leggerezza al 90’ rimedia un doppio giallo, lasciando la Reggina in dieci uomini. È l’ennesimo rosso di una squadra che dovrebbe iniziare a riflettere sulla gestione emotiva delle gare. I cartellini gialli possono anche essere sinonimo di agonismo e determinazione, ma esagerare in un momento così delicato della stagione , tra infortuni e giocatori fuori forma, non è proprio il caso. La Reggina, infatti, è una delle squadre più sanzionate del girone: 52 cartellini gialli e 6 rossi.
Ciò che è piaciuto
Al di là di tutto, è piaciuto l’atteggiamento: la squadra è compatta, corre, lotta, e questo è lo spirito giusto. È inutile, a mio giudizio, guardare sopra, sotto, a destra o a sinistra. Serve pensare domenica per domenica, dare il massimo e aspettare i giusti rinforzi.
Il mercato: serve concretezza
Ora tocca alla società muoversi. Servono calciatori funzionali, già pronti a scendere in campo: non è il momento di prendere giocatori che hanno bisogno di quattro o cinque partite per entrare in condizione. Se è vero che la società ci crede e che anche noi tifosi ci crediamo, allora è il caso di non lasciare nulla al caso. Speriamo inoltre che non si creino più “casi Alagna”: la Reggina deve essere una priorità, un punto d’arrivo per qualsiasi calciatore di questa categoria. E, in tutta sincerità, non credo che moglie o fidanzata possano essere un ostacolo quando un progetto è realmente valido. Staremo a vedere.
Ricompattiamoci
Adesso serve l’aiuto di tutti. Questi ragazzi hanno bisogno del sostegno dell’ambiente; i processi si faranno, ma a tempo debito. Oggi è il momento di stare uniti.







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