Ci sono addii che lasciano il segno.
Il messaggio con cui Bruno Trocini ha salutato Reggio Calabria dopo la fine della sua avventura sulla panchina amaranto è uno di quei momenti che raccontano lo spessore umano di un allenatore che ha sempre scelto la via del rispetto e della misura.
“Grazie Reggio Calabria.
Il messaggio di Trocini apparso sui social
Grazie alla società, ai giocatori, ai collaboratori e a tutte le persone che in questi anni hanno condiviso con me passione, lavoro e sacrificio.
Mi avete accolto con affetto sincero, mi avete fatto sentire a casa, e per questo vi porterò sempre nel cuore.
Perché certe città e certe persone ti lasciano un segno che non va più via. ❤️”
Parole semplici, vere, che condensano tre stagioni intense, fatte di sacrificio, pressioni, delusioni ma anche di momenti belli.
Un saluto elegante e sincero, come il suo modo di intendere il calcio e la vita.
Un tecnico che ha ridato orgoglio ad una squadra smarrita
Perché la storia recente non va dimenticata.
Bruno Trocini prese le redini della nuova Reggina tre anni fa e lo scorso anno, quando subentrò a Rosario Pergolizzi, risollevò la squadra da un momento di grande difficoltà tecnica e ambientale.
Con pazienza, lavoro e pragmatismo riuscì a rimettere in carreggiata una squadra allo sbando, portandola ad un passo dalla promozione in Serie C.
Un percorso costruito sul gruppo, sulla solidità e su una mentalità di sacrificio che aveva fatto innamorare di nuovo i tifosi.
Quel finale di stagione, con una Reggina capace di inanellare una lunga serie di risultati positivi, aveva ridato entusiasmo ad un ambiente che sembrava perso.
Poi, l’estate, il mercato e questo inizio stagione dove le promesse non sono state mantenute.

Una separazione inevitabile
Il calcio, però, è anche questo: cambia in fretta, brucia e riparte.
I risultati non sono arrivati, la squadra si è smarrita, e alla fine la separazione è diventata inevitabile.
Ma Trocini, da uomo vero, ha scelto di lasciare senza polemiche.
Nessuna parola fuori posto, nessuna frecciata, solo un “grazie” sincero, che pesa più di mille spiegazioni.
Un gesto di signorilità che in pochi, al suo posto, avrebbero avuto la forza di fare.
Un legame che resta
A Reggio Calabria, la gente sa riconoscere chi lavora con onestà.
E Trocini, con il suo modo di essere schivo, concreto e rispettoso, è riuscito a conquistare la stima silenziosa di chi vive di calcio vero.
Niente proclami, niente frasi fatte: solo impegno quotidiano e amore per la maglia.
È per questo che, al di là dei risultati, il legame tra Bruno Trocini e la Reggina resta forte.
Perché certi sentimenti non si cancellano con un comunicato.
Restano, nella memoria e nel cuore di chi ha visto la dedizione di un professionista che ha sempre onorato i colori amaranto.

Un grazie che torna indietro
Alla fine, quel “Grazie Reggio Calabria” non è solo un saluto, ma anche un riconoscimento reciproco.
Perché se è vero che questa città lascia un segno a chi la vive, è altrettanto vero che uomini come Bruno Trocini lasciano qualcosa a Reggio:
il ricordo di una stagione ritrovata, di una squadra che aveva ritrovato dignità e compattezza, e di un allenatore che ha sempre rappresentato il calcio con educazione e rispetto.
In un mondo che spesso dimentica l’umanità, il suo addio è un piccolo promemoria di ciò che conta davvero.
Perché, come ha scritto lui stesso, certe città e certe persone ti lasciano un segno che non va più via.
E quel segno, Mister, lo hai lasciato anche tu.






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