Stadio semivuoto e clima teso
Al “Granillo” va in scena una sfida tra due squadre in profonda crisi. Reggina e Nocerina si affrontano nei sedicesimi di Coppa Italia di Serie D, entrambe reduci da un momento complicato e con la necessità di dare una svolta alla stagione.
La Reggina, guidata da Polito (il neo allenatore Torrisi ha seguito la partita dalla tribuna), si presenta con un inedito 4-2-3-1, modulo scelto per ridare equilibrio e compattezza a una squadra apparsa smarrita.
Formazione iniziale:
Boschi; R. Girasole, Blondett, D. Girasole, Gatto; Salandria, Mungo, Correnti; Grillo, Edera, Palumbo.
A disposizione: Druetto, Di Grazia, Barillà, Zenuni, Lanzillotta, Laaribi, Rizzo, Porcino, Chirico.
Lo scenario è surreale: poco più di 600 spettatori, metà dei quali provenienti da Nocera Inferiore. La Curva Sud, cuore del tifo amaranto, ha disertato i minuti iniziali della partita lasciando solo uno striscione che parla da sé: “Vi meritate questo”.
Primo tempo: confusione e zero idee
L’avvio di gara è caotico. La Reggina prova a prendere l’iniziativa, ma è la Nocerina a costruire le occasioni migliori. Al 16’ Mungo impegna il portiere ospite con un tiro da fuori deviato in angolo.
Poco dopo, la gara viene sospesa per due minuti a causa del lancio di fumogeni e petardi da parte dei tifosi molossi.
Al 20’ Palumbo rischia la frittata con un retropassaggio errato: Opoola anticipa tutti, supera Boschi ma non trova nessuno per il tap-in vincente.
La Nocerina cresce e al 30’ sfiora il vantaggio: traversone di Opoola per Simeri, che da pochi passi non trova la deviazione vincente. Sul successivo corner, Boschi salva la Reggina con un intervento prodigioso.
Gli amaranto faticano a creare pericoli. Al 39’ si fa male Edera, ennesimo attaccante costretto ai box. Entra Di Grazia, adattato centravanti.
Al 44’ arriva la punizione che sblocca la gara: Giannone, con un destro magistrale dai 20 metri, infila il pallone sotto l’incrocio. 0-1 e Granillo gelato.
Secondo tempo: blackout e reazione tardiva
La ripresa si apre con Barillà e Chirico al posto di Correnti e Grillo, ma la musica non cambia.
Al 48’ la Nocerina raddoppia: Salandria perde un pallone sanguinoso sulla propria trequarti, gli ospiti ne approfittano e insaccano lo 0-2.
Passano appena tre minuti e Giannone sigla la doppietta personale con un eurogol dai 25 metri: 0-3 e partita virtualmente chiusa.
Polito corre ai ripari, inserendo Porcino per Palumbo. Dopo il terzo gol, la Reggina prova a reagire con più rabbia che idee, affidandosi a giocate estemporanee e a qualche tentativo individuale.
Al 74’ Chiricò trova il 2-3 con un tiro preciso dopo una bella verticalizzazione, ma la Nocerina controlla senza patemi.
Nel finale, Rosario Girasole esce per infortunio, sostituito da Lanzillotta.
Nei minuti di recupero, la Reggina conquista un calcio di rigore per fallo su Di Grazia: Barillà calcia male, il portiere respinge ma Salandria si avventa sul pallone e di testa insacca il 2-3. È ormai troppo tardi.
La partita si chiude tra i fischi di un pubblico esasperato.
Crisi senza fine
La Reggina esce dalla Coppa Italia e sprofonda in una crisi sempre più profonda.
L’esonero di Trocini non ha cambiato nulla: la squadra appare fragile, disordinata e priva di mordente.
Polito ha provato a dare un’impronta diversa, ma la squadra non risponde.
La Nocerina, dal canto suo, ha giocato una gara ordinata e intelligente: ha aspettato, colpito al momento giusto e difeso con disciplina.
Per la Reggina, invece, la stagione rischia di prendere una piega pericolosa. Serve una svolta vera — tecnica, mentale e societaria.






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