Un solo sussulto: la traversa di Mungo. Ragusa in dieci per 35 minuti
Nella squadra amaranto c’è Nino Barillá così come rientra in formazione Girasole in un 4-3-3 dove però non c’è l’ombra di un attaccante di ruolo. I padroni di casa giocano (si fa per dire) con una sorta di 4-5-1 col solo Manfrellotti in avanti. Ne consegue che le occasioni latitano sia da una parte che dall’altra e la noia, ovviamente, la fa da padrona. Se poi si volge lo sguardo verso il terreno di gioco, si viene posseduti da un qualcosa che si chiama avvilimento. L’unico sussulto risulta essere un fallo di Mungo che gli costa un giallo e quindi l’indisponibilità per la prossima sfida interna col Trapani. Null’altro in un primo tempo talmente scialbo da non esser vero.
Nella ripresa (6′) il Ragusa resta in 10 per un inutile fallaccio di Maltese su Martiner. Da questo momento sarà possesso palla amaranto con una traversa colta da Mungo intorno all’ora di gioco. Poco davvero. E non sortisce effetti neppure l’ingresso in campo di Giuseppe Coppola visto che nessuno riesce a mandare palloni giocabili in mezzo all’area avversaria. Non c’è profondità, cattiveria agonistica, lucidità e forza. E soprattutto non c’è l’uomo giusto per sfondare per cui il risultato di parità è quello più equo possibile con l’aggravante che gli avversari hanno giocato in inferiorità numerica in una gara da vincere assolutamente e che si sarebbe potuta perdere allorquando (95′) un pallone facile facile di Ingegneri stava per insaccarsi nella propria porta.
Il Ragusa non ha sbagliato nulla giocando la partita della vita, senza strafare e senza issare barricate. La squadra amaranto, invece, ha fatto pochissimo per vincerla. Ripetiamo e lo ripeteremo fino alla nausea: manca chi costruisce il gioco e mancano due stoccatori importanti che sarebbero dovuti arrivare in fase di formazione della rosa. E’ vero che è alquanto inutile piangere sul latte versato ma resta il fatto che “pareggino” ottenuto a Ragusa serve ai padroni di casa e non certamente a Barillà e compagni ad una distanza ormai siderale rispetto a Siracusa, Trapani e Vibonese. Contro la corazzata Trapani, che ricordiamo, si giocherà mercoledì 1° novembre alle 14.30, è d’obbligo vincere altrimenti sarebbe come accertare e certificare quell’aria di smobilitazione che si respirava (anticipatamente) dopo l’inutile zero al quoto visto allo Stadio (si fa per dire) Aldo Campo.







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