Giuseppe (Pino) Pellicanò è nato a Reggio Calabria il 24 marzo del 1954. La sua famiglia abitava al quartiere di S. Caterina, in via IV novembre isolato 22.

Giuseppe Pellicanò viene scoperto dalla Fiorentina
Si mette in luce in ambito locale nel S. Caterina del presidente Diego Nava (che sarà poi presidente della Reggina negli anni ‘ 80) e di Gianni Federico, e viene attenzionato dagli osservatori della Fiorentina, soprattutto in occasione di un torneo con la Rappresentativa Allievi Calabria disputatosi a Sorrento.
Viene, dunque, acquistato dalla prestigiosa squadra toscana. Inizialmente viene aggregato al settore giovanile della Fiorentina. Fa comunque parte della rosa della squadra viola nel campionato di Serie A 1972 – 73, e va in panchina come secondo di Superchi alla 30° (ed ultima) giornata di quel campionato, Inter – Fiorentina 1 – 0, 20 maggio 1973, in compagnia di un certo Giancarlo Antognoni (che entrerà in campo al 46’).
La sua breve apparizione a Reggio Calabria ed il suo ritorno in Toscana
L’anno seguente ritorna a Reggio Calabria e viene inserito nella rosa della Reggina Serie B 1973 – 74, dove il portiere titolare è Romano Cazzaniga; va in panchina come secondo di Antonio Leone in occasione dell’incontro Reggina – Avellino terminato 1 a 0, 2 giugno 1974, 36° giornata, ma anche questa volta non entra in campo. Arbitrava l’incontro il signor Barbaresco di Cormons.
Nel campionato 1974 – 75 ritorna in Toscana, in Serie D, tra le fila della Rondinella Marzocco, una società minore “satellite” della Fiorentina e totalizza 33 presenze. La solita trafila nelle serie minori per acquisire esperienza, in particolare per un portiere, che ha bisogno di giocare per mantenere la forma. Quell’anno la squadra toscana conquista la promozione in Serie C.
Nel campionato 1975 – 76 è il terzo portiere della Fiorentina in Serie A, dopo Superchi e Mattolini e in compagnia di Saccardi. Con davanti a sé due portieri così, non figura nemmeno una presenza in panchina.
Nel campionato 1976 – 77 cambia nuovamente casacca e si sposta a Montecatini, sempre in Serie D, e disputa 34 incontri. Anche in questo caso Pellicanò contribuisce alla vittoria del campionato, con un’altra promozione in Serie C.
Nei campionati di Serie C 1977 – 78 e 1978 – 79 è nella rosa dell’Empoli, e disputa due campionati da titolare, scendendo in campo complessivamente 63 volte. Ormai la maturazione è raggiunta, per Pellicanò è arrivato il momento del calcio professionistico.

L’esordio tra i professionisti
Nei campionati di Serie A 1979 – 80 e 1980 – 81, infatti, è il secondo portiere della Fiorentina, alle spalle di Giovanni Galli, poi portiere della Nazionale ai Mondiali in Messico del 1986, e totalizza rispettivamente 28 e 30 presenze in panchina, senza mai esordire in campo. In questi due campionati ha come compagno di squadra Gigi Sacchetti.

Seguono quattro campionati con l’Arezzo: nel campionato 1981 – 82 di Serie C la squadra toscana vince il campionato, quindi i successivi tre vengono disputati in Serie B. ad Arezzo Pellicano totalizzerà uno score di 135 incontri, di tutto rispetto. In panchina dell’Arezzo in questi tre anni c’è Antonio Valentin Angelillo, che fu allenatore della Reggina nel campionato di Serie C 1977 – 78.

Una saracinesca sui rigori ed un esempio di correttezza
Nel corso del campionato di Serie B 1984 – 85, Pellicanò – che già passerà alla storia di quella stagione per avere parato 12 rigori su 13 – si è reso protagonista di un episodio rimasto memorabile: in un Cagliari-Arezzo del 9 dicembre 1984, durante una fase di gioco soccorse un avversario che stava rischiando di soffocare e prese un goal a porta vuota. Per questo suo gesto vinse anche un importante premio umanitario dalla Confraternita della Misericordia di Cortona (AR).
L’esordio in Serie A con la maglia del Bari
Fra il 1985 ed il 1988 è a Bari. Nel campionato 1985 – 86 è in Serie A, il suo esordio nel massimo campionato avviene l’8 settembre del 1985, Bari – Milan 0 – 1; in questo campionato scenderà in campo 29 volte. Nel campionato 1986 – 87, invece, il Bari è in Serie B, dopo la retrocessione, e anche in questo campionato Pellicanò parte titolare e totalizza 34 presenze.

Il ritorno a Firenze e la mossa astuta ai danni di Caniggia
Nel campionato 1988 – 89 è di nuovo alla Fiorentina in Serie A, con Roberto Baggio, e scende in campo 11 volte e contende il posto di Landucci. Nel corso di questo campionato, il 14 maggio del 1989, in occasione dell’incontro Fiorentina – Verona, Pellicanò si rende protagonista di un altro episodio che fa parlare di lui a livello nazionale: l’attaccante scaligero Caniggia, lanciato in contropiede, si era ritrovato solo davanti a Pellicanò. Questi, con una mossa astuta, lasciò i pali camminando senza fretta verso Caniggia e gli gridò che era stato fischiato il fuorigioco, per cui l’attaccante argentino cadde in trappola, si fermò e si disinteressò del pallone. Pellicanò poté così impossessarsene e salvare la porta.

Nel campionato 1989 – 90 è ancora alla Fiorentina in Serie A, e va in panchina 34 volte sempre come secondo di Landucci.
Nel campionato 1990 – 91 è nella rosa del Praia, in Serie D.
Conclude la sua carriera proprio ad Arezzo, dove rimane poi come allenatore.






Rispondi