I mamertini sono “reduci” da un filotto di quattro vittorie Fuori casa hanno vinto tre volte

Gaetano Catalano è un allenatore che sa davvero il fatto proprio. D’altronde, conosce la Serie D come pochi avendo guidato Paternò, Favara, Acireale, Messina e lo stesso Milazzo che lo ha lanciato nel lontano 2011. Da allora non si è fermato più (sebbene non sia andato mai oltre la D). Il suo 3-5-2 “puro” è un modulo che prevede l’impiego di tre difensori centrali, (Greco, Cassaro e Dama ma vi assicuriamo che i giovani Sardo e Runza non sono da meno), due esterni a tutta fascia (Pipitone e Franchina), tre centrali (Corso, Giunta e Dall’Oglio ma ci sarebbero anche Scolaro e Currò) nonché due attaccanti di grande esperienza come Curiale e Bosetti. Torrisi dovrà prestare attenzione anche perché Catalano utilizza un trequartista mobile come La Spada per tentare verticalizzazioni precise e improvvise e creare superiorità numerica negli ultimi 25 metri con lo scopo di costruire il gioco di rimessa e attaccare la profondità con i quinti e le mezzali i quali divengono sia appoggio offensivo che supporto in fase di non possesso. L’A-B-C del calcio, direte voi. Ma quando un allenatore può contare su elementi esperti può permettersi sonni più che tranquilli. Tre sono gli ex amaranto in rosa: Davide Corso, Jacopo Dall’Oglio e Davis Curiale.
Come arriva il Milazzo a questa sfida
I 27 punti conquistati fino al momento sono frutto di 8 vittorie come le tre squadre che lo precedono in classifica (Igea Virtus, Savoia e Nissa) ma rispetto a queste, il Milazzo ha una vena realizzativa minore (17 le reti siglate). Lontano dal Salmeri la formazione di Catalano ha raggranellato 11 punti grazie a 3 vittorie (su Ragusa, Lamezia e Sambiase), 2 pareggi (con Gelbison e Nissa) subendo 3 sconfitte (da Savoia, Vibonese e Favara). Fuori casa le reti siglate son solo 6 a fronte di 8 subite. Va detto però che la squadra rossoblù vive un momento magico perché viene da un filotto di quattro vittorie che l’hanno proiettata nelle alte sfere della graduatoria assestandosi al terzo posto (anche se in coabitazione con la Nissa).
Uomini contati a centrocampo (e non solo) per Torrisi
La Reggina sarà costretta a scendere in campo con una formazione abbastanza rimaneggiata viste le indisponibilità (Mungo e Sartore squalificati, Barillà e Porcino infortunati e Di Grazia uscito malconcio dalla sfida di Paternò). Mister Torrisi dovrà quindi fare di necessità virtù impiegando più di qualche under (Gatto su tutti) da affiancare nella zona nevralgica del campo a Laaribi il quale continua (purtroppo) a fornire prestazioni non all’altezza della sua qualità. Stessa cosa vale per il settore avanzato: Torrisi potrà contare soltanto su Ragusa, Edera e Ferraro. La formazione amaranto arriva a questa sfida forte delle tre vittorie consecutive (senza subire reti dagli avversari) servite come grossa iniezione di fiducia per l’ambiente.







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