In quel mondo del calcio degli anni sessanta, così diverso da quello di oggi, un mondo in cui l’appartenenza ad una società calcistica rappresentava un vanto, un orgoglio, uno stile di vita … un mondo del calcio sostanzialmente povero, nel senso che i protagonisti di quegli anni non si sono di certo arricchiti, e non pensavano assolutamente al vile denaro, ma scendevano in campo per pura passione e ne uscivano con la maglietta sudata, avendo gettato ogni energia ad inseguire il pallone, o l’avversario, sempre con lealtà e correttezza…
Ecco, in quel mondo del calcio degli anni sessanta, emerge la figura di Rosario Sbano, reggino purosangue.

Sbano è nato a Reggio Calabria il 28 luglio del 1942. Cresce nelle squadre giovanili della Reggina, e fa il suo esordio a vent’anni in prima squadra nel corso del campionato di Serie C 1962 – 63, esattamente il 5 maggio del 1963 in occasione dell’incontro tra Reggina e Ascoli, terminato 3 a 1 in favore degli amaranto, e Sbano viene schierato con il numero 7 sulle spalle. Nella rosa di quell’anno troviamo due reggini che scriveranno la storia amaranto: Alberto Gatto e Antonio (Totò) Bumbaca. In panchina siede l’allenatore Silvio Di Gennaro, che lo farà scenderà in campo altre tre volte nel corso della parte finale del torneo.

Nel campionato successivo viene mandato in prestito a Fondi, in provincia di Latina, per fare esperienza nell’impegnativo campionato di Serie D.

Rientra a Reggio Calabria nell’estate del 1964 e partecipa a quella meravigliosa cavalcata che porterà la squadra amaranto alla promozione in Serie B, con la memorabile guida dell’allenatore Tommaso Maestrelli. Anche durante questo campionato il contributo di Sbano in termini di presenze è modesto, scende in campo infatti solamente cinque volte; tuttavia Maestrelli già si rende conto del potenziale del giovane reggino, che scende in campo da difensore, ma …
La Reggina viene dunque promossa in Serie B. l’impatto della squadra amaranto nel campionato cadetto è positivo: alla prima giornata, il 5 settembre del 1965, la Reggina supera il Pisa per 2 a 1. Sbano farà il suo esordio in maglia amaranto, a ventitré anni compiuti, il 10 ottobre 1965, in occasione di uno sfortunato Reggina – Potenza conclusosi con la vittoria dei lucani per 1 a 0. Passa, quindi, alla storia per essere stato il primo reggino ad esordire in Serie B con la maglia amaranto. Scende il campo con il numero 2 sulle spalle. In verità Maestrelli gli dà la possibilità di spingersi all’attacco, quando le condizioni lo consentono, creando così il ruolo del terzino fluidificante.
Rosario Sbano è un giovane dal fisico possente, assai sbrigativo nella sua azione calcistica, e si destreggia abbastanza bene anche in attacco.
L’anno successivo già diventa titolare nella squadra sempre allenata da Maestrelli, e continuerà in questo suo ruolo di terzino votato anche all’azione offensiva.
La sua dimestichezza con il gol si manifesta in tutta la sua meravigliosa essenza in occasione di un indimenticabile Reggina – Lazio di Coppa Italia disputato al “Comunale” di Reggio Calabria il 27 settembre del 1967. L’incontro terminerà 1 a 0 per gli amaranto, grazie ad una rete messa a segno proprio da Sbano all’89’: ” A sessanta secondi dal termine l’episodio decisivo. Fortunato mette giù Sbano quasi sulla linea di fondo e la punizione che ne segue è affidata a Vanzini. Il cross teso è raccolto da Sbano che con un perentorio colpo di testa supera Di Vincenzo.” (tratto da: https://www.laziowiki.org/wiki/Mercoled%C3%AC_27_settembre_1967_-_Reggio_Calabria,_stadio_Comunale_-_Reggina-Lazio_1-0 ).

Sbano rimane con la Reggina fino all’estate del 1970. Poi un breve passaggio ad Acireale, dove terminerà la sua carriera di calciatore.
La sua carriera di calciatore mostra numeri importanti: un centinaio di presenze con la Reggina, tra campionato e coppe, di cui una novantina in Serie B (sempre considerando il campionato e la Coppa Italia professionisti).
Intraprende quindi l’attività di allenatore, e rimane nella società amaranto seguendo dalle retrovie i giovani ma soprattutto la prima squadra di cui sarà per lunghi anni il secondo allenatore, rappresentando un importante elemento di continuità e stabilità tecnica.
Un ricordo personale: da ragazzo, erano i primi anni ’70, praticavo l’atletica leggera sulla pista in terra rossa del “Comunale” con l’AVAR del professore Siracusa. Ma quando c’era l’allenamento della Reggina, rimanevo a guardare quei calciatori che per noi erano i nostri campioni. Ricordo un pomeriggio avere visto Sbano che per molte volte provava a mettere la palla in rete, calciando d’interno ad effetto da oltre la linea di fondo.
Subentra in panchina ad Angelillo nel corso del campionato di Serie C 1977 – 78, durante il quale la Reggina si piazzerà comunque al terzo posto finale, e disputerà inoltre la finale della Coppa Italia semipro contro l’Udinese, il 17 giugno del 1978 proprio al “Comunale” di Reggio Calabria, partita comunque sfortunata perché sospesa nel corso del secondo tempo sul risultato di 0 a 2 per i friulani, per una fitta sassaiola causata evidentemente da un pubblico deluso e non soddisfatto di alcune interpretazioni arbitrali.
Ritorna a sedersi sulla panchina amaranto nel corso del campionato di Serie C1 1982 – 83, e subentra a Franco Scoglio, che lascia la Reggina in febbraio del 1983 nelle zone alte della classifica (al quinto posto) con 23 punti all’attivo. Purtroppo quella squadra, alla fine del campionato, retrocederà inopinatamente in serie C2, con il triste epilogo dell’ultima giornata a Casarano, sconfitta per 2 a 0, con il portiere Vettore colpito da un sasso.
Nella sua attività di allenatore, è importante il sodalizio professionale che lo legherà ad Adriano Buffoni, che aveva allenato la Reggina fra il 1979 ed il 1981 e di cui già in quegli anni era stato il viceallenatore. Nel 1983 Sbano, quindi, si trasferisce a Trieste seguendo Buffoni ed inizierà a collaborare con la squadra alabardata, rivestendo anche qui il ruolo di secondo ed occupandosi di settore giovanile. Fra il 1986 ed il 1988, poi, continuerà la sua collaborazione con Buffoni e sarà il suo vice allenatore al Padova, conquistando una promozione in Serie B nel 1987 e concludendo in buona posizione il campionato cadetto nel 1988.

Attualmente Rosario Sbano vive a Trieste. Ogni tanto viene a Reggio Calabria dove vivono i suoi familiari.
Giuseppe Cantarella





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