Una stagione disastrosa e un progetto tecnico fallito
In casa Reggina si sta assistendo ad una vera e propria rivoluzione sul mercato, per cercare di rimettere in piedi una stagione fin qui disastrosa. Le scelte fatte in estate da parte della dirigenza amaranto, hanno ampiamente certificato il fallimento di un progetto tecnico che ha portato la Reggina a raggiungere il livello più basso della sua storia. La vittoria per nulla convincente ottenuta sul campo dell’Enna, è servita per lo meno a lasciare la zona play out e niente più. Il paziente è ancora lontano dalla guargione, considerate le pessime prestazioni e la poca tranquillità in campo evidenziata dai troppi cartellini subiti dalla compagine di mister Torrisi.
Nuovi arrivi ma molte incognite
Gli arrivi dei vari Sartore, Desiato, Fofana e Bevilacqua, devono essere ancora valutati con attenzione. Soltanto il campo potrà dirci se Bonanno e soci hanno apportato o meno le giuste correzioni, ad una rosa abbastanza sopravvalutata alla vigilia di questa stagione. Visti i tanti arrivi di questi giorni, è importante ora saper individuare una punta all’altezza. Non possono di certo bastare i soli Ferraro e Pellicanò, i quali per quanto bravi e generosi non garantiscono quell’elevato numero di goal necessario per rilanciare la Reggina verso un’ipotetica scalata ai vertici della classifica. Quelli che sanno di calcio, dicono che l’attaccante giusto va preso in estate, ma nel caso della Reggina è stato fatto un buco nell’acqua con Montalto. Naturalmente le colpe non sono tutte da attribuire al “tagliagole” di Erice.
Difficoltà nel trovare l’attaccante giusto
Il mercato invernale non offre una vasta scelta sul fronte attaccanti, quei pochi in circolazione navigano su cifre di ingaggio abbastanza importanti. Una chance in più potrebbe darla il mercato di gennaio, dove si potrebbe pescare tra i professionisti come avvenne lo scorso anno con De Felice. Bisognerà scegliere bene, perchè se l’obiettivo della società è quello di risalire la classifica c’è bisogno di chi è abituato a mettere la palla dentro al sacco con una certa costanza. Dopo ogni vittoria, i tifosi sperano in quella svolta definitiva, puntualmente poi traditi nella gara successiva da una Reggina che al Granillo non sa più vincere. In questo momento contano solo i risultati, in modo da dare continuità e tentare il tutto per tutto nel girone di ritorno.
Serve pragmatismo: basta voli pindarici
Bisogna accantonare al momento le speranze di vedere una Reggina bella sul piano del gioco, per adesso serve essere operai e pragmatici. Domenica al Granillo arriva il Gela del reggino Giuseppe Misiti, il quale da quando è al timone dei biancazzurri ha centrato due vittorie su due. Servirà la massima attenzione, contro una squadra che verrà a Reggio Calabria per imporre il suo calcio e allungare la striscia positiva. L’augurio è che Torrisi possa contare sul rientro definitivo di Ragusa, lui insieme a Edera sono gli unici in questa Reggina a creare superiorità numerica, grazie alla loro abilità nel saper saltare l’uomo.
Un’altra gara decisiva all’orizzonte
Non ci sarà Laaribi per squalifica, al suo posto potrebbe essere schierato Salandria. Un altro eventuale risultato negativo di fronte al proprio pubblico, andrebbe ad annullare il successo di Enna. Poche chiacchiere e tanti fatti, questa Reggina non può più sbagliare, nè in campo e ancor meno fuori. I tifosi ci sono e ci saranno sempre, ora tocca a società e squadra rispondere presenti, sempre se entrambi ne sono all’altezza.






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