Domenica prossima nella gara che vedrà contrapposte Reggina e Gela, Momo Laaribi e Domenico Girasole saranno indisponibili per squalifica a seguito rispettivamente dell’espulsione diretta e del quinto giallo rimediato in questa stagione da definire “disgraziata” sotto tutti i punti di vista.

Foto Tifo Reggina

Laaribi irriconoscibile. Spesso evanescente

L’italo-marocchino è vistosamente nervoso e svogliato, un lontano e sbiadito ricordo del Momo Laaribi che comandava da par suo il centrocampo durante lo scorso campionato, quello che sapeva riconquistare palla, che impostava, che metteva palla là dove occorreva. Quell’uomo onnipresente e omniscente di una squadra che girava a mille, che divertiva, che vinceva. Oggi no. Oggi Laaribi è irriconoscibile, come fosse impossessato da chissà quale “spirito maligno” che gli ordina di sbagliare tutto, sia che si tratti di un banale intervento, di un semplice passaggio, di un contrasto o di un normale tiro verso la porta avversaria. Perché accade ciò? Bella domanda. Da rivolgere – magari – ad egli stesso benché neanche Momo riuscirebbe a rispondere. E questo avvalora maggiormente la tesi secondo cui né Bruno Trocini né Alfio Torrisi – in questo campionato – né tanto meno Rosario Pergolizzi in quei pochi mesi di sua “reggenza” dello scorso torneo, abbiano usato quella psicologia (anche) spicciola per aiutare e dar conforto ad un giocatore da ritenere insostituibile innanzitutto per loro (i tecnici) e di rimando per la squadra.

Foto Corriere della Calabria

Domenico Girasole: dov’è la sua proverbiale grinta?

Non è più quella belva assetata di sangue dello scorso campionato, quello che insieme a Daniel Adejo non permetteva a nessun avversario di avvicinarsi alla sua area, quello che risolveva brillantemente le criticità già sugli ultimi 16 metri, quello che con le buone o con le cattive, con l’esperienza e la saggezza, riusciva a stoppare gli avversari evitando di portarsi dalle parti di Lagonigro. Fatto sta che non riusciamo a scorgere né la grinta né quella determinazione, come se ci fosse – anche nel suo caso – qualcuno o qualcosa che lo freni o che trasformi un semplice rinvio in un’impresa titanica. Si badi bene, non c’è alcun “diavoletto”. Anzi una spiegazione plausibile c’è ed è palese: la squadra è troppo lunga e, di conseguenza, la distanza tra i reparti sono decisamente ampi ed esagerati. Se poi ci mettiamo anche la mancata copertura dei mediani, il filtro dei centrocampisti ed il rientro degli esterni per creare un’apprezzabile catena difensiva, i quattro della difesa devono vedersela contro tutti in una lotta quasi impari. Quindi è quasi del tutto comprensibile vedere un Girasole snervato, sfiancato e indebolito dall’immane sforzo che dura per tutti i 95 minuti di gioco e che “porta” ad essere irruente, focoso, aggressivo e impulsivo. Sbagliamo nel dire che avrebbe bisogno di rifiatare? E allora spazio a Desiato per vedere di che tempra è fatto.

Per la Reggina, inoltre, sono entrati in diffida Francesco Gatto e Domenico Mungo entrambi con 4 cartellini gialli sventolati sotto il loro naso. Nessuno squalificato per i biancazzurri del Gela.

  • ChecaSavoia – per espulsione diretta – 2 giornate
  • Salvatore LangellaGelbison – per somma di ammonizioni – 1 giornata
  • Mauro Fernandez e Franco MarchettiPaternò – per somma di ammonizioni – 1 giornata
  • Claudio CalafioreIgea Virtus – per espulsione diretta – 1 giornata
  • Andrea FerrignoSancataldese – per espulsione diretta – 3 giornate (rientra l’ 8/12/2025)
  • Alessandro ManninoFavara – per espulsione diretta – 4 giornate (rientra il 15/12/2025)
  • Antonio CarnevaleVibonese – per espulsione diretta – 4 giornate (rientra il 15/12/2025)

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