A pochi giorni della delicata sfida di Enna dell’ex Passiatore, gli amaranto lavorano intensamente anche sul fronte mercato, dove sta avvenendo una vera e propria rivoluzione tecnica che a tutti gli effetti sta sconfessando le scelte fatte in estate. Ufficializzati gli addii di Montalto, Druetto, Correnti e a breve quello di Blondett , ne seguiranno ancora altri, sostituiti da elementi di categoria ed esperienza come il giovane difensore Francesco Desiato (’05) e il centrocampista ivoriano Lamine Fofana(’98). Riguardo Desiato se ne parla un gran bene, soprattutto il suo ex tecnico Martino che lo ha avuto a Ischia, mentre su Fofana parliamo di un giocatore esperto di quantità che vanta numerose presenze in Lega Pro con varie maglie.
Fino a poche settimane fa è stato in prova al Cosenza, ma la società del presidente Guarascio ha scelto poi di non tesserarlo. Arriveranno altri volti nuovi alla corte di mister Torrisi, il quale ha un forte bisogno di gente motivata che si metta a disposizione e sia pronta a scendere in campo con il coltello tra i denti per cercare di rilanciare una Reggina fin qui a dir poco disastrosa. Non ci si strapperà le vesti nel caso in cui dovesse partire anche qualche altro nome illustre, artefice, come la gran parte dei componenti della rosa, di questo disastro. Nell’anno della verità, la dirigenza dovrà cercare se è possibile in questa finestra invernale del mercato di rimediare a delle scelte sbagliate, che hanno portato questa Reggina a fare clamorosamente peggio delle due stagioni precedenti.
Chiaro che in questo momento l’obiettivo prioritario è la salvezza, infatti la gara in casa dell’Enna rappresenta un altro scontro diretto da non dover sbagliare. In casa amaranto la situazione è molto complicata, per uscirne serviranno carattere e unione d’intenti. “Ballarino vattene !” è la cantalena del momento, senza però dimenticare che sul banco degli imputati meritano andarci i calciatori, responsabili di questo fallimento quanto lo è la società. Sono loro che in campo hanno offerto prestazioni imbarazzanti e mostrato scarso attaccamento alla maglia. Il dito andrebbe puntato verso i cosidetti over, specie alcuni reggini , nati e cresciuti al Sant’Agata, i quali devono tutto a questi colori . Tornati in amaranto per amore della “loro” Reggina , stanno contribuendo a scrivere le pagine più nere di un club che vanta una prestigiosa storia ultracentenaria.
E’ triste parlare oggi di obiettivo salvezza, lo è ancor più il futuro che appare piuttosto nebuloso. Un vero progetto tecnico deve essere supportato da competenze, organizzazione e idee, requisti che al momento questa società dimostra puntualmente di non avere. Da qui alla fine bisogna affrontare la stagione con dignità e rispetto , soprattutto nei confronti della maglia e di una città che non ha nemmeno più il calcio come forma di riscatto sociale. Salvare il salvabile, non ci resta che sperare in nient’altro di buono .






Rispondi