Intervista a Carmine Alessandria, match analyst ed ex collaboratore della Reggina


La figura del match analyst è ormai centrale nel calcio moderno. Per questo abbiamo chiesto un parere a Carmine Alessandria, professionista del settore ed ex collaboratore amaranto, per analizzare il momento della Reggina e le ultime vicende che hanno coinvolto l’ambiente.

L’analisi di Carmine Alessandria restituisce un quadro chiaro: i problemi della Reggina non sono solo tecnici. Esistono dinamiche interne, scelte di mercato discutibili, responsabilità dirigenziali e una gestione che non ha saputo proteggere l’ambiente e i suoi interpreti.
Un monito che arriva da chi la Reggina l’ha vissuta da dentro e conosce bene il peso — tecnico, umano ed emotivo — della maglia amaranto.


“Vedere la Reggina così mi rattrista. Una classifica inaccettabile”


Ciao Carmine, cosa ne pensi del difficile momento della Reggina?
“Vedere la Reggina con questa classifica mi rattrista. Non vivendola in prima persona non saprei dire quale sia il problema… sono abituato a essere giudicato per i risultati e la Reggina sta conducendo il terzo campionato di Serie D, è una cosa inaccettabile.”


“Le performance sono multifattoriali. I problemi non sono solo tecnici”


L’arrivo in panchina di Torrisi non ha sortito effetti. I problemi vanno oltre il campo?
“Le performance sono multifattoriali. Ci si limita a vedere solo il campo senza considerare che tutto il contorno incide molto su ciò che i giocatori esprimono la domenica. Sono certo che i fallimenti tecnici abbiano 1.000 padri, ma uno solo paga: l’allenatore.”


“Montalto e Blondett? Talento e professionalità. Fatico a credere che non siano adatti alla D”


Hai lavorato con Montalto e Blondett. Cosa non ha funzionato in questa loro seconda esperienza?
“Ho ricordi belli. Edoardo (Blondett ndr) è stato un protagonista della vittoria del campionato di C: un uomo educato, empatico, predisposto al sacrificio e al bene del gruppo. In quella stagione fu un jolly prezioso, schierato in diversi ruoli. Adriano (Montalto ndr) ha raccolto meno rispetto al suo talento, ma il suo arrivo nel mercato invernale di B fu importante: gol, prestazioni, un grande girone di ritorno.
Faccio fatica a pensare che non siano adatti alla Serie D attuale: andrebbero conosciute le dinamiche interne.”


“Mercato fallimentare. Reggio vive di emozioni: servono competenze importanti”


Come si esce da questo momento che vede Barillà e compagni in zona playout?
Il calcio per me è una cosa seria: allestire una rosa competitiva e funzionale richiede competenze importanti.
Reggio è una città che vive di emozioni ed entusiasmo: la piazza riconosce l’impegno a prescindere dal risultato. Infatti sono tre stagioni che tollera.”


“Le dichiarazioni di Praticò e Bonanno? Ognuno è responsabile. La maglia amaranto pesa”


Che idea ti sei fatto delle dichiarazioni del DG Praticò e del DT Bonanno?
“Ognuno si prende la responsabilità di ciò che afferma. Io conosco Adriano: si è inserito in contesti di gruppi professionali con personalità spiccate come Denis, Ménez, Crisetig, Bianchi, Di Chiara.
Non conosco la struttura di questo gruppo e non so cosa sia successo nello specifico.
La maglia della Reggina pesa: non tutti possono sopportare la pressione. Infatti nella valutazione del giocatore si cerca di capire se abbia la personalità adatta per determinati contesti, ma queste valutazioni vanno fatte prima di acquisire le prestazioni sportive.”

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