Domenica la Reggina sarà di scena allo stadio “Aci e Galatea” per l’undicesima giornata del campionato di Serie D (girone I).
Una sfida che vale molto più dei tre punti: in palio c’è la possibilità di rialzarsi, dopo un periodo nero, contro un’Acireale in piena risalita, che ha ritrovato fiducia e risultati con l’arrivo in panchina di Peppe Pagana.
La cura-Pagana funziona: dieci punti in cinque gare
Dopo un avvio di stagione complicato, l’Acireale ha cambiato marcia.
Il tecnico Pagana, subentrato a Marco Coppa, ha dato ordine e intensità a un gruppo giovane ma in crescita, capace di conquistare 10 punti nelle ultime cinque partite (3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta).
Il successo nel derby contro il Paternò (2-1) nel recupero infrasettimanale ha portato i granata a quota 11 punti, gli stessi della Reggina, agganciata in classifica al tredicesimo posto.
Il clima ad Acireale è cambiato: la squadra ha ritrovato compattezza e determinazione, elementi indispensabili in un campionato equilibrato come questo.
Pagana schiera i suoi con un classico 3-5-2, modulo che ha dato solidità difensiva e maggiore presenza in mezzo al campo. L’età media bassissima (19 anni) non impedisce ai granata di proporre un calcio dinamico, fatto di corsa, pressing e verticalità.
Punto di riferimento offensivo è F. Samb, autore di 4 reti, capocannoniere della squadra e terminale principale del gioco di Pagana.

I numeri dell’Acireale
- Posizione: 13ª
- Punti: 11
- Partite giocate: 10
- Vittorie: 3
- Pareggi: 2
- Sconfitte: 5
- Gol segnati: 12
- Gol subiti: 16
- Differenza reti: -4
- Età media: 19 anni
- Capocannoniere: F. Samb (4 gol)

In casa Reggina: tensioni, voci e un ambiente pesante
In casa amaranto la situazione è tutt’altro che serena.
Il cambio in panchina, con l’arrivo di Torrisi al posto di Trocini, non ha ancora prodotto l’effetto sperato, e la sconfitta interna contro la Nuova Igea Virtus ha aggravato il malumore di una tifoseria sempre più delusa.
Alle difficoltà sul campo si sommano le frizioni nello spogliatoio: voci insistenti parlano di un attrito tra alcuni senatori e lo staff tecnico, con il nome di Adriano Montalto — inizialmente uomo simbolo di questa Reggina — che circola con insistenza tra quelli messi fuori rosa.
Una scelta, se confermata, che accende ulteriormente il clima di tensione attorno alla squadra, chiamata ora a dare risposte concrete sul campo.
Una sfida che pesa doppio
Il match di domenica è uno scontro diretto per la salvezza e per la dignità.
Da un lato, un Acireale in fiducia, che con Pagana ha ritrovato entusiasmo e compattezza; dall’altro, una Reggina smarrita, fragile e divisa, che deve ricompattarsi in fretta per evitare di scivolare in una crisi profonda.
Sul piano tattico sarà una partita chiusa e intensa: l’Acireale punterà sulla solidità del suo 3-5-2 e sulle ripartenze, mentre la Reggina dovrà trovare il coraggio di verticalizzare, colmando i vuoti tra i reparti e ritrovando quella fame che sembra essersi spenta.
Allo “Aci e Galatea” sarà una partita dove i tre punti valgono veramente il doppio e dove gli amaranto di Reggio Calabria sono chiamati ad un vero e proprio test di orgoglio.
L’Acireale cerca conferme, la Reggina una scintilla per rimettersi in cammino.
Tutti gli addetti ai lavori, qualcuno intervistato anche da noi di Albamaranto.org, ci dicono che in un campionato equilibrato come quello del Girone I della Serie D tutto è ancora possibile — ma per gli amaranto, il tempo delle scuse è finito: servono fatti, punti e identità.






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