La Reggina si prepara a un esame di maturità di quelli che possono segnare una stagione. Al “Granillo” arriva la Nuova Igea Virtus, capolista del Girone I di Serie D, reduce da due vittorie consecutive e dal successo spettacolare nel big match contro la Nissa (3-2), deciso da una doppietta di Samake. Una sfida che si preannuncia ad alta intensità, tra una Reggina ancora in cerca di sé stessa e una squadra ospite in piena fiducia e dall’identità tattica chiara e aggressiva.
Una capolista solida e spavalda
Guidata da Salvatore Marra, la Nuova Igea Virtus si sta rivelando la sorpresa più brillante del girone (Leggi l’intervista rilasciata ad Albamaranto). Dopo nove giornate, comanda la classifica con 18 punti, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, subita in casa contro il Sambiase. I numeri raccontano di un gruppo ambizioso: 20 gol segnati (miglior attacco del girone) e 13 subiti, a conferma di un’impostazione votata più alla costruzione e alla verticalità che alla prudenza difensiva.
Fuori casa, la formazione barcellonese ha un rendimento da grande: 2 vittorie e 2 pareggi, con 8 gol realizzati e 5 subiti lontano dal “D’Alcontres-Barone”. Una squadra, insomma, che non si limita a difendersi in trasferta ma che spesso impone il proprio ritmo anche nei campi più difficili.

Il marchio tattico di Marra
Marra ha costruito un’identità chiara, basata su un 3-5-2 aggressivo che si trasforma in 3-4-1-2 nella fase di possesso. Gli esterni, Cess e Squillace, spingono con continuità, dando ampiezza e costringendo gli avversari ad allargarsi. In mezzo, Calafiore agisce da regista basso, con João Pedro e Balsano pronti a inserirsi tra le linee.
Davanti, la coppia Samakè–Cicirello garantisce potenza, velocità e imprevedibilità. Il primo, capocannoniere della squadra con 8 reti, è un attaccante moderno, fisico e devastante negli spazi; il secondo, più tecnico, svaria per creare superiorità numerica e rifinire l’azione. È proprio la sinergia tra i due il motore dell’attacco più prolifico del campionato.
Se il 3-5-2 di Marra esalta la fase offensiva, in difesa la squadra tende però a concedere qualcosa: i 13 gol subiti (solo tre formazioni ne hanno incassati di più tra le prime dieci) indicano una retroguardia che, quando pressata, fatica a restare corta.
Chiavaro, un ex amaranto dietro il progetto
A completare il mosaico c’è la figura di Agatino Chiavaro, ex difensore della Reggina Primavera e attuale direttore sportivo dell’Igea Virtus. È lui uno dei principali artefici del progetto tecnico giallorosso, avendo portato a Barcellona giocatori funzionali e di categoria superiore. Per la Reggina sarà quindi anche una sfida “sentimentale”, che intreccia passato e presente.

La Reggina e la ricerca di un’identità
Sull’altra sponda, la Reggina di Torrisi arriva al match dopo il sofferto successo di misura a San Cataldo (0-1), firmato da Montalto, al suo primo gol stagionale. Un risultato che ha restituito un po’ di serenità, ma non ha ancora dissipato i dubbi sul piano del gioco.
Gli amaranto – 11 punti in classifica – sono chiamati a dare continuità a un risultato che deve rappresentare una svolta. Torrisi sta lavorando per ridare intensità e compattezza a una squadra che nelle ultime uscite ha alternato il 4-3-3 al 4-2-3-1, alla ricerca dell’equilibrio tra solidità difensiva e capacità di offendere.
L’emergenza in attacco resta il tema principale: Ferraro, Ragusa ed Edera sono ancora ai box. Questa contemporanea assenza ha costretto la Reggina a soluzioni di adattamento, con giocatori come Di Grazia o Porcino impiegati da falsi nove. A questo si aggiunge un dato preoccupante: solo 8 reti segnate in nove giornate, con un reparto offensivo che finora non ha trovato un vero punto di riferimento. Oggi il peso dell’attacco è sulle spalle di Montalto tornato al gol nella partita di San Cataldo e chiamato a confermarsi.
Il confronto tattico
Il duello tattico promette scintille. La Nuova Igea Virtus cercherà di sfruttare le fasce e la profondità, aggredendo alta la costruzione amaranto. La Reggina, invece, dovrà essere brava a gestire il pressing e colpire in ripartenza, puntando sulla qualità di Mungo e sulla ritrovata presenza di Montalto in avanti.
Una partita che si giocherà non solo sui piani tattici, ma anche su quelli mentali: la Reggina ha bisogno di ritrovare fiducia, mentre l’Igea Virtus vorrà consolidare il proprio primato dimostrando di poter vincere anche in uno stadio importante come il “Granillo”.
Una sfida di prestigio
Sarà dunque una sfida tra due filosofie di calcio: quella verticale, intensa e spregiudicata di Marra, e quella più equilibrata e razionale che Torrisi sta cercando di costruire. Per la Reggina può essere la partita della svolta; per l’Igea Virtus, la prova di maturità di chi sogna in grande.
Il campo, come sempre, dirà se la Reggina saprà trasformare la sofferenza in orgoglio e se la capolista avrà la forza di confermarsi anche lontano da casa. Ma una cosa è certa: domenica al Granillo non mancheranno né emozioni, né agonismo.






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