La squadra amaranto palesa le solite difficoltà ma ci pensa Montalto al suo primo suggello stagionale
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” scrisse Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo celeberrimo “Gattopardo”. È evidentemente il caso della Reggina il cui neo allenatore, Alfio Torrisi, oggi al debutto, continua l’opera del suo predecessore lanciando i suoi secondo un improbabile 4-3-3. Assodato che Girasole e Blondett sono insostituibili, il neo tecnico amaranto concede spazio a Palumbo e Distratto nel ruolo di terzini mentre sulla mediana agiscono Mungo e Porcino larghi con Laaribi a dettare i tempi. In avanti non c’è troppa scelta: Grillo e Di Grazia supportano l’unica punta a disposizione di Torrisi, ossia Adriano Montalto che rientra dalla squalifica di tre giornate.
Cambia tutto invece Mister Pidatella che schiera i suoi secondo l’ermetico 3-5-2 che significa difesa a oltranza e ripartenze rapide. Arbitra il barlettano Sarcina una gara che si prospetta dura e spigolosa.
Primi 20 minuti inguardabili
La Reggina è tutt’altro che mobile, manovriera, determinata e arrabbiata e la prima azione di rilievo è soltanto intorno al 20’ con un tiro di Blondett che impegna a terra il portiere di casa. Per il resto calcioni e cartellini gialli a gogò. Alla mezzora è Lo Iacono a farsi pericoloso con un sinistro che chiama alla parata il portiere amaranto ma niente di che.
La “catena” di sinistra funziona grazie alla cooperazione tra un Distratto molto mobile (e deciso) e Di Grazia che salta facilmente l’uomo per cui il gol è nell’aria: al 35’ l’ex Siracusa, servito da Distratto, semina il panico e porge a Montalto il quale trafigge il portiere di casa: 0 a 1 per la Reggina e prima rete stagionale per l’attaccante di Erice.
Nell’azione successiva Viglianisi sferra un pugno a Montalto per cui il rosso è inevitabile e Sancataldese in inferiorità numerica. Nonostante ciò, Boschi deve salvare il risultato su incornata di Castro. Alla fine prima frazione di gioco la squadra di Torrisi è comunque meritatamente in vantaggio e con l’uomo in più.
Sette minuti di recupero dove non succede nulla
La ripresa vede la supremazia territoriale dei padroni di casa ma senza provocare sussulti particolari alla retroguardia ospite. Al 55’ fuori il nervosissimo Laaribi per fare posto a Salandria che si dispone davanti alla difesa in una sorta di 4-1-4-1. C’è solo una squadra in campo: la Reggina. Purtroppo, però, sia Grillo sulla destra che Di Grazia sulla sinistra, nonostante la facilità nell’uno contro uno, non riescono ad essere precisi ed efficaci nel servire Montalto. Intorno all’ora di gioco è Porcino a indirizzare per la punta centrale che, però, non riesce a incidere. Per la Reggina entra Capitan Barillá a rilevare il numero 77 che si è sacrificato nel ruolo di interno destro. Fuori pure Distratto per Gallo a 15’ dal termine mentre nello stesso momento Blondett becca il secondo giallo per un inutile e inconcepibile fallo su Ferrigno (per giunta a centrocampo) che ristabilisce la parità numerica in campo. L’espulsione comporta l’entrata di Adejo al posto di Di Grazia nonché l’uscita di Mungo per l’ingresso di Rosario Girasole. Sette i minuti di recupero sanciti dall’arbitro della gara che ha dovuto penare per tenere a bada i giocatori in campo in una gara nervosissima per l’importante la posta in palio
L’importante era vincere: missione compiuta
La squadra amaranto torna – vivaddio – alla vittoria. Tre punti che rivestono un’importanza unica in questo momento del campionato perché colta lontano dal Granillo, perché si è sbloccato Montalto e perché la vittoria è sempre bene accetta. Ma non è tutto oro quello che luccica. Dal punto di vista squisitamente tecnico e tattico è infatti cambiato veramente poco e tante sono le difficoltà incontrate in questa partita da un team che pare avere il freno a mano tirato nonché una paura matta di vincere. La nota positiva è rappresentata dal primo suggello stagionale di Montalto mentre la nota negativa rimane quella delle corsie laterali e l’inefficacia nei traversoni di Grillo e di Di Grazia






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