Prima Conferenza stampa del nuovo mister della Reggina, Alfio Torrisi. Parole da condottiero le sue, ma ora servono i fatti
La Reggina volta pagina. Dopo l’esonero di Bruno Trocini, al Centro Sportivo Sant’Agata è stato presentato il nuovo tecnico Alfio Torrisi, che eredita una squadra ferita nel morale e nei risultati. L’ex allenatore del Trapani si è mostrato carico, diretto e consapevole della sfida che lo attende: “Siamo una squadra forte, ma dobbiamo dimostrarlo”.
Parole da leader, ma che dovranno presto tradursi in fatti. Perché Reggio Calabria, oggi, ha più bisogno di risposte che di promesse.
Un “nuovo inizio” annunciato da Bonanno
La conferenza si apre con le parole del Direttore Tecnico Pippo Bonanno:
“È da molto che non parliamo. Nei prossimi giorni analizzeremo la gestione precedente, ma ora dobbiamo guardare avanti con entusiasmo e fiducia.”
Il dirigente amaranto ha ringraziato Trocini per il lavoro svolto, ma il messaggio è chiaro: si chiude un capitolo difficile e si prova a ripartire con rinnovato entusiasmo. Finisce il silenzio stampa e si tenta di ricucire il rapporto con la piazza.
Un primo passo necessario, perché la Reggina non può permettersi di perdere anche la fiducia della sua gente.
Torrisi: “Dobbiamo far capire a tutti che siamo la Reggina”
Il nuovo allenatore entra subito nel cuore del discorso: “Sono orgoglioso di essere qui. Questa è una piazza che non ha eguali nel girone, dobbiamo far capire a tutti chi siamo.”
Torrisi sa di arrivare in un momento delicato, ma non cerca alibi: “La squadra è forte, ma in tempesta. Basta una scintilla per farla decollare.”
Nel suo intervento non c’è solo grinta, ma anche una visione chiara. Torrisi parla di compattezza, di identità, di appartenenza. Vuole una Reggina che torni a imporsi per carattere e mentalità:
“Non mi interessa il calcio spettacolo, ma quello vincente. Voglio una squadra feroce, che non si allunga, che corre con generosità e che sappia soffrire insieme.”
Un discorso alla città e alla sua gente
Uno dei momenti più intensi è stato il passaggio dedicato ai tifosi:
“I contestatori hanno ragione, questa classifica è inaccettabile. Senza la nostra tifoseria non possiamo vincere.”
Torrisi ha raccontato di quando, da avversario, aveva percepito la forza del Granillo:
“Quando venni qui con il Trapani, la Curva si accese e ci sentimmo piccoli piccoli. Dobbiamo tornare a creare quella sudditanza negli altri.”
Non a caso, il tecnico ha voluto aprire gli allenamenti al pubblico: un gesto simbolico ma potente, per ricucire un legame logorato.
“Voglio che la squadra senta la gente vicina – ha detto –. La Reggina senza i suoi tifosi non è la Reggina.”
Tattica e lavoro: “Il modulo conta poco, serve spirito”
Sul piano tattico Torrisi non si è sbilanciato, ma ha lasciato intendere che si partirà dal suo consueto 4-2-3-1, con varianti in base agli interpreti:
“Il modulo è relativo. Conta l’atteggiamento. Dobbiamo riempire meglio l’area, essere più cattivi sotto porta e più corti tra i reparti.”
Il nuovo tecnico ha poi confermato che in questi giorni si lavorerà intensamente, anche per ricostruire una condizione fisica e mentale adeguata:
“Ho trovato una squadra ferita, ma con qualità. Dobbiamo trasformare in punti il privilegio di allenarci in una struttura di Serie A come il Sant’Agata.”
Tanti infortuni, ma anche tanta voglia di ripartire
La situazione sanitaria non aiuta. Edera, Lagonigro, Ferraro, Ragusa e Pellicanò sono fermi ai box. Ma Torrisi non cerca scuse: “Ripartiamo da zero, senza gerarchie. Chi dimostra di meritare giocherà.”
È un messaggio chiaro, rivolto allo spogliatoio: ognuno dovrà guadagnarsi la fiducia del mister sul campo.
Dalle parole al campo
La conferenza di presentazione di Alfio Torrisi ha mostrato un tecnico carismatico, lucido e determinato. Le sue parole hanno acceso un piccolo barlume di speranza in una piazza ferita, ma non domata.
Ora, però, serve la prova dei fatti.
Reggio non aspetta più proclami: vuole una squadra che torni a lottare, a mordere l’erba, a rappresentare con orgoglio la propria maglia.
Torrisi ha acceso la miccia.
Adesso spetta alla Reggina far esplodere la scintilla.






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