Esclusiva albamaranto.org – Intervista al massimo dirigente verdeamaranto: “Nostra filosofia basata sui giovani, con Pidatella prosegue percorso di crescita. Reggina ferita ed arrabbiata, per domenica sono un po’ preoccupato…”

Presidente La Cagnina, al “Valentino Mazzola” sta per arrivare la Reggina, per un incontro del tutto diverso da quello della fine dello scorso campionato. Come arriva la sua squadra alla sfida di domenica?

Non dovrei dirlo, ma sono un po’ preoccupato per la partita di domenica: intanto, da quando sono tornato, abbiamo sempre perso, e poi si sa che è sempre difficile affrontare una squadra che ha appena cambiato allenatore, perché i giocatori possono avere una “scossa” e l’avversario potrebbe presentarsi in maniera molto diversa da come lo avevi studiato. Tante volte abbiamo affrontato un nuovo allenatore alla sua prima partita, diciamo che non siamo molto fortunati (ride, ndr).

Sarà la prima uscita ufficiale della Reggina di Alfio Torrisi, in che condizione pensa di trovare i vostri avversari? 

Conosco Torrisi dai tempi di Paternò, con la Sancataldese più volte abbiamo affrontato le sue squadre. Lo ritengo un gran motivatore, un allenatore che sa come ricavare il massimo dai suoi giocatori e che a Trapani ha compiuto un capolavoro. Penso che la Reggina abbia fatto la scelta migliore possibile: adesso è una squadra ferita ed arrabbiata, ma sono certo che con lui possa riprendere la corsa.

Mister Torrisi al suo primo allenamento al Sant’Agata

Sia la Reggina che la sua Sancataldese ieri hanno ceduto in casa, con il medesimo risultato, ed hanno salutato anzitempo la Coppa Italia. Si ritiene contrariato per l’eliminazione o anche lei è iscritto al partito di chi ritiene un fastidio questa competizione?

Si può concordare sul fatto che la Coppa Italia sia un impegno che porta via tempo, ha dei costi ed una utilità vicina allo zero, ma perdere non fa mai piacere ed avanzare in una competizione ed affrontare avversari sempre più forti è fonte di prestigio. Non mi è piaciuta la sconfitta di ieri con il CastrumFavara, ed il mister lo sa: non tanto per il risultato in sé, ma perché talvolta capita che i ragazzi abbiano dei momenti di “black out” e vanifichino quanto di buono fatto in partita. Anche domenica ad Enna abbiamo giocato bene, forse persino meglio dei nostri avversari, ma siamo stati puniti per una nostra disattenzione.

Gli Ultras della Sancataldese

Si sente di far notare anche qualcos’altro al suo allenatore? 

Assolutamente no, non scherziamo! Pidatella è una garanzia, io e gli altri soci siamo molto contenti di lui e siamo convinti che con lui possa proseguire il nostro percorso di crescita.

Il mister della Sancataldese Pidatella guida dalla panchina i rossoverdi
Mister Pidatella guida i suoi dalla panchina

Cali di tensione ed errori dettati dall’inesperienza sono il prezzo da pagare per una squadra giovane e sbarazzina come la sua. Lo scorso anno vi siete salvati senza patemi ed avete pure portato a casa un bel gruzzolo grazie al progetto “Giovani D valore”, forse è così che si può portare avanti una realtà medio-piccola come la vostra a questi livelli…

L’utilizzo dei giovani è sempre stato un elemento centrale nella nostra filosofia, e quest’anno abbiamo ulteriormente abbassato l’età media della squadra, lanciando molti classe 2008 come Lo Iacono, che proprio ieri ha segnato, ma puntiamo a far crescere ed inserire in pianta stabile anche i ragazzi del nostro vivaio. Inoltre, diversamente dagli altri anni, abbiamo deciso di mettere un under anche in porta: separarsi con Dolenti (ora al Kamarat, in Eccellenza, ndr), che è stato anche una delle nostre bandiere, è stato spiacevole, ma siamo molto contenti di Maravigna.

Due settimane fa  è stato pubblicato il primo aggiornamento (QUI) per la stagione in corso: la Sancataldese è seconda dietro il Ragusa, ma anche la Reggina è in buona posizione. Immagino vogliate riconfermarvi…

Quest’anno puntiamo ad arrivare almeno nelle prime 3 posizioni della classifica, per quanto riguarda il nostro girone, ma l’obiettivo principale resta sempre la salvezza sul campo.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni molto critiche di Cristiano Lucarelli (QUI) sull’utilizzo dei giovani nelle serie minori?

Sono assolutamente d’accordo con lui, sarebbe ora di cambiare le regole di questo sistema che trovo sbagliato perché, da un lato, ci sono ragazzi non ancora pronti che vengono buttati in campo solo perché giovani, con il rischio di bruciarli, dall’altro ci sono intere generazioni di calciatori che rischiano di perdersi e devono scendere di categoria o addirittura andare all’estero: evito di fare nomi, ma mi sono stati proposti molti calciatori di qualità, ma tutti del 2004, ed io sono stato costretto a non tesserarli per non dover stravolgere tutta la rosa e ritrovarmi scoperto in alcuni ruoli. 

Lo Stadio Valentino Mazzola di San Cataldo

L’anno scorso in rosa c’era anche Montaperto, un elemento che io avrei riconfermato. Perché avete deciso di lasciarlo andare (ora è all’Afragolese, ndr)?

Giuseppe é un ottimo elemento, piace anche a me, ma… mettiamola così: è un po’ “genio e sregolatezza”. Va detto che è anche difficile da inquadrare, perché non è una seconda punta o un trequartista puro, ma preferisce spaziare sul fronte offensivo, e Pidatella, che ha trovato un equilibrio con il 3-5-2, ha dovuto quasi sempre adattarlo. 

Si parlava di giovani portieri e del suo recente ritorno in sella, diciamo che le due cose sono collegate…

Diciamo che mi sono preso una pausa di un mesetto… (QUI la notizia). Adesso è tutto rientrato, e poi ho pensato che non sarebbe stato giusto mettere in difficoltà gli altri soci e rovinare un progetto che dura da 20 anni e mi vede impegnato da 11, però le accuse a mio figlio per una partita sbagliata sono state molto dure, gli sono state dette anche delle cose molto sgradevoli: saranno stati anche 10 stupidi a dirle, ma hanno fatto male sia a me che a lui. Di sicuro mio figlio non gioca perché è il figlio del presidente, ed ha avuto esperienze anche lontano da San Cataldo nelle quali ha avuto modo di esprimere le proprie qualità: con lui evito di parlare della squadra, e di calcio in generale, ma gli riconosco che si è fatto valere anche come “uomo spogliatoio”, un’incombenza che spesso tocca al secondo portiere. 

In quanto a contestazioni ricevute il suo omologo Ballarino non è affatto da meno. Cosa pensa di lui?

Ho avuto modo di conoscere Ballarino, penso che sia un dirigente esperto ed un gran conoscitore di calcio. Non conosco la natura dei problemi della Reggina, da fuori è difficile esprimersi. Avrà commesso tanti errori anche lui, ma di sicuro è amareggiato per questa situazione.

I tifosi della Reggina in trasferta al Valentino Mazzola di San Cataldo

Mi tolga un’ultima curiosità: credo che il vostro stadio sia l’unico in Italia dove la copertura è riservata solo al settore ospiti. Lo vedremo così ancora per molto?

Sì, penso anche io che il “Mazzola” sia unico nel suo genere (ride, ndr). A parte gli scherzi, spero che a maggio partano i lavori di rifacimento dello stadio, tra gli interventi ci sarà anche quello di costruzione della copertura anche per gli altri settori.

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