La Reggina saluta la Coppa Italia per mano della Nocerina, confermando tutte le fragilità del momento. Il neo tecnico, Alfio Torrisi, ha assistito alla gara di ieri sera dalla tribuna e di certo si sarà fatto un’idea ben precisa sul lavoro che dovrà svolgere per risollevare una Reggina fin qui disastrosa. Naturalmente dalla squadra non ci si aspettava miracoli nel giro di poche ore dall’arrivo dell’ex Trapani, bensì un atteggiamento decisamente diverso che mostrasse dei segnali di ripresa a quei pochi tifosi presenti sugli spalti del Granillo. Il lavoro che dovrà fare mister Torrisi è davvero tanto, a partire dall’aspetto psicologico, passando da quello riguardante la gestione e finendo a quello tecnico – tattico, dove non ci stupirebbe assistere a qualche esclusione eccellente. Il tempo non è molto, considerato che domenica gli amaranto dovranno tornare in campo, andando a far visita alla Sancataldese.
La sfida in terra sicula, potrà dare le prime indicazioni sulle idee di Torrisi, il quale sa bene che bisogna iniziare a fare risultato sia per il morale che per una classifica che al momento vede gli amaranto in piena zona play out. I problemi sono tanti, solo gioco e risultati potranno riportare entusiasmo e sorrisi ad un ambiente depresso, ma per poterci riuscire serve prima ricomporre un gruppo che dall’esterno sembra tutto tranne che compatto. I “senatori” reggini dello spogliatoio, avranno da oggi un ruolo determinante come lo hanno avuto lo scorso anno, trasmettendo al resto dei compagni quel senso di appartenenza che in questa stagione sembra essersi smarrito.
E’ bene che si inizi a remare tutti verso la stessa direzione, chi la pensa diversamente è pregato di mettersi da parte. Prosegue silenzio stampa da parte della società, (diremmo per fortuna), considerato che Ballarino e soci sono chiamati esclusivamente a parlare con i fatti per rimediare ai tanti disastri commessi fin qui e lasciare perdere la comunicazione, che non è certo il loro forte. Ogni gara si spera possa essere quella della svolta, come lo sarà anche quella di San Cataldo. E’ giunto il momento, che questi signori che hanno il privileggio di vestire la maglia amaranto dimostrino prima di essere veri uomini e poi calciatori. Per giocare a Reggio Calabria, bisogna necessariamente abbinare le doti tecniche agli attributi, sempre se questi signori ne sono provvisti. Chi viene qui deve lottare, deve sudare la maglia, ben consapevole che sposa una storia ultracentenaria che va onorata e rispettata.
Sarà inutile qualsiasi sistema di gioco se non prima si capisce dove ci si trova. L’indifferenza avuta ieri nei confronti della squadra amaranto da parte della Curva Sud, dovrà servire da stimolo per cercare di ribaltare una situazione difficile, nella quale società e squadra si sono messi da soli. Torrisi , per esperienza e capacità può dare la giusta sterzata, solo però se avrà il sostegno della dirigenza e la disponibilità di un gruppo che ha tanto da farsi perdonare nei confronti della Reggio Calabria sportiva che continua a pagare un prezzo troppo alto. A Reggio c’è spazio solo per i gladiatori, chi non si ritiene all’altezza si metta da parte per amore della maglia e della città.






Rispondi