Il Club gialloblù sarebbe finito nelle mani di un clan di camorra operante a Castellammare di Stabia

Ennesimo schiaffo per il calcio italiano. In base alla richiesta avanzata dalla Procura Nazionale Antimafia, la Juve Stabia, che partecipa all’importante campionato di Serie B, è stata posta sotto amministrazione controllata. Il club campano è stato oggetto di un decreto notificato questa mattina dagli agenti della Questura di Napoli, nella sede della società. Il primo procedimento è stato quello di nominare un amministratore giudiziario.
Stando a quanto riporta Il Corriere del Mezzogiorno, il sodalizio gialloblù sarebbe finito nelle mani dei clan di camorra vicini ai D’Alessandro, predominanti sul territorio stabiese divenendo così un vero e proprio “bene strumentale” da utilizzare per la gestione del denaro, per piazzare uomini di fiducia nei ruoli chiave anche nella gestione dei servizi collaterali al calcio e per avere, alla fine, pubblicità dai buoni risultati del club. E pensare che fino a questa mattina la società stabiese era additata a modello: conti in ordine, investimenti sui giovani, buoni risultati in B.

La società sarà quindi in amministrazione controllata ma la palla, adesso, passa F.I.G.C. che dovrà decidere come comportarsi rispetto a un club accusato di essere nella disponibilità dei clan camorristici (clicca qui per il video della conferenza stampa). Ovviamente l’intero sistema della Serie B avrà gravi ripercussioni rispetto a questo provvedimento che si abbatte su una squadra che l’anno scorso ha partecipato ai playoff per la promozione in A e quest’anno si trova al settimo posto in classifica. Ricordiamo che prima della società controllata dalla Brera Holdings di Andrea Langella e dalla XX Settembre Holding S.r.l, sotto la stessa accusa sono finite Foggia e Crotone in Serie C. E pensare che il problema del calcio italiano era il debito della Reggina!







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