Nel giorno in cui la Calabria sceglie il suo nuovo presidente, al Granillo la Reggina conquista la fiducia del suo pubblico con una vittoria netta e meritata. Contro il Ragusa finisce 2-0: successo che rilancia gli amaranto dopo le ultime incertezze e che dimostra la solidità delle scelte di mister Trocini.

Il match si apre con un episodio che fa discutere: al primo minuto l’arbitro nega un rigore netto ai padroni di casa per un tocco di mano in area. Il Granillo protesta, ma la Reggina non perde la testa. La sfortuna colpisce al 9’, quando Ragusa deve abbandonare il campo per infortunio. Entra Edera, e la squadra si compatta.

Il gol del vantaggio arriva al 19’: Correnti inventa, Di Grazia sfrutta e segna. La rete rompe l’equilibrio e accende gli amaranto, che iniziano a macinare gioco. Al 27’ Fomete trova la gioia personale: triangolazione con Di Grazia e conclusione sotto la traversa, una prodezza che manda in delirio i tifosi. La Reggina domina le corsie, con Porcino e Correnti abili a inserirsi e gli esterni difensivi sempre alti.

Il secondo tempo è un monologo amaranto. Al 48’ Girasole sfiora il gol, Blondett calcia alto a porta vuota, Correnti prova da fuori: il portiere del Ragusa diventa protagonista, ma non basta per cambiare il copione. Trocini cambia più volte volto alla squadra, inserendo Grillo, Laaribi, Salandria e persino Rizzo in posizione centrale. Sperimentazioni che non tolgono però equilibrio, segno di una squadra che inizia a trovare la propria identità.

Il Ragusa resta in partita solo di nome, mai di fatto. Lagonigro risponde presente nelle rare occasioni, ma vive una serata senza affanni. Il Granillo applaude una Reggina solida, brillante e soprattutto vittoriosa. Una vittoria che, nel giorno delle urne, assume il sapore di un plebiscito amaranto.

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