La Reggina avrebbe dovuto fare di più contro la peggiore squadra incontrata finora. Le altre? Ci stanno aspettando
Pari e patta tra Savoia e Reggina. E se c’è da aggiungere qualcosa, questo riguarda solo e soltanto gli oplontini che portano a casa un punto di platino. La Reggina ha tanto da recriminare: prima di tutto per il risultato che ha il sapore di un brodino riscaldato contro la peggiore squadra incontrata finora. Poi per l’ingenuità di Montalto che ha rifilato gratuitamente una gomitata ad un avversario nel momento di maggiore spinta volta a conquistare la vittoria.
La squadra amaranto, ad ogni buon conto, ha sofferto la veemenza dei padroni di casa soltanto nei cinque minuti del primo tempo per poi sparire completamente tra le maglie amaranto. Di ciò ne ha approfittato la compagine di Trocini che si è portata in vantaggio grazie al rigore trasformato da Barillà concesso per un fallo più che evidente su Montalto. Successivamente è Porcino ad essere falciato in area da Pisacane ma l’arbitro non se la sente di fischiare un secondo calcio di rigore nel giro di dieci minuti. La gara non regala emozioni se non per un calcio di punizione calciato da Cadili che si stampa sulla parte superiore della traversa dopo aver incocciato il piede di Adejo ma niente di che.
Anche la ripresa inizia con gli oplontini alla ricerca del gol del pareggio senza però portare pericoli verso la porta di Lagonigro se non per semplici e velleitari tentativi dalla distanza. Trocini ci mette comunque del suo sostituendo Mungo (ossia lo stantuffo che rincorre il portatore di palla e ripulisce le palle sporche con un’abnegazione invidiabile) con Palumbo e Rosario Girasole (che si è prodotto in non poche discese sulle vie esterne) per far posto al fratello Domenico. Le due mosse hanno il potere di far abbassare il baricentro della compagine in maglia amaranto prestando il fianco all’avversario finché – come logica conseguenza – Ledesma, non mette dentro la palla dell’uno a uno servito da Munoz che ha saltato come un birillo (guarda caso) il nuovo entrato Palumbo. La reazione della Reggina è impetuosa e con l’ingresso di Di Grazia e Salandria diventa tamburellante tanto che per due volte Edera e per una volta ciascuno Porcino e Montalto facevano esaltare il giovane portiere oplontino. Un ultimo inciso: dopo il pareggio e fino al 96’ la squadra di casa ha issato una vera e propria “Linea Maginot” per cercare di non capitolare per la seconda volta compreso i dieci minuti in cui ha “giocato” (questo sì che è un eufemismo…) con l’uomo in più.
Vediamo cosa è successo sugli altri campo del Girone I, dove oggi si sono registrati ben 6 pareggi. Infatti solo Vibonese, Athletic Palermo (in rimonta) e Sancataldese hanno potuto gioire. Evidentemente la terza partita in otto giorni si è fatta sentire. L’ACR Messina ha perso un’ottima occasione per accorciare ulteriormente sulle squadre che la precedono. Se il prossimo turno il Messina non dovesse vincere a Enna potrebbe perdere le speranze (anche perché risulta in esercizio provvisorio fino al 5 ottobre e l’acquirente che porta pure l’acqua ed il caffè ancora non si è palesato). Da segnalare il colpaccio della Sancataldese (sorprendente fino ad un certo punto: quella con il Gela era pur sempre un “derby testacoda”, si sa che era una gara “da tripla”) crea qualche problema. Ad ogni buon conto: “Ci stanno aspettando”…






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