La Reggina torna da Torre Annunziata con un 1-1 che lascia l’amaro in bocca. Il tema centrale della partita è stato il cambio modulo di Trocini a inizio ripresa: il passaggio al 3-5-1-1 ha abbassato il baricentro amaranto, togliendo riferimenti davanti e aprendo spazi al Savoia, che proprio in quel momento ha trovato il gol del pareggio. Solo con il ritorno al 4-3-3 e l’ingresso di Di Grazia e Salandria la squadra ha ripreso a costruire occasioni.

Primo tempo: pressing alto e ricerca della profondità

Trocini conferma il 4-3-3 con Girasole adattato a destra e Porcino ed Edera sugli esterni. La squadra parte con aggressività, pressando a tutto campo e provando a costruire soprattutto sulla fascia sinistra, dove l’asse Gatto–Porcino funziona meglio.
Il vantaggio arriva da un episodio (rigore procurato da Montalto e trasformato da Barillà), ma in generale la manovra amaranto si è basata più su lanci in avanti che su palleggio a centrocampo. Un approccio che ha garantito intensità e compattezza, ma che ha lasciato ampi spazi alle ripartenze del Savoia.

Ripresa: il passaggio al 3-5-1-1 e i rischi pagati

Al 60’ Trocini toglie Mungo e inserisce Palumbo, ridisegnando la squadra con un 3-5-1-1. L’idea era rinforzare il centrocampo, ma di fatto la Reggina ha perso lucidità in avanti, schiacciandosi troppo dietro.
Il Savoia ha preso campo e al 64’ ha colpito sugli sviluppi di una punizione, confermando i problemi cronici della Reggina nel difendere le palle inattive.

I cambi: Di Grazia e Salandria cambiano il volto alla squadra

Quando la Reggina sembrava spenta, gli ingressi di Di Grazia e Salandria hanno ridato ritmo e profondità. Con il ritorno al 4-3-3, gli amaranto hanno spinto forte e costruito almeno tre occasioni nitide (Porcino, Montalto, Di Grazia), fermate solo dalle parate di De Lorenzo.
Salandria ha dato geometrie, Di Grazia velocità e imprevedibilità: segnali incoraggianti, anche se non sufficienti a ribaltare il risultato.

Le criticità: palle inattive e gestione della gara

Il pareggio di Torre Annunziata conferma due limiti strutturali:

  • Fragilità sulle palle inattive difensive, già costate punti nelle ultime giornate.
  • Difficoltà a gestire i cambi di ritmo, con cali di intensità che lasciano troppo spazio agli avversari.

A ciò si aggiunge l’ingenuità di Montalto, espulso all’87’ per un gesto inutile e dannoso.

La scelta di Trocini pesa sul risultato

La Reggina ha corso e lottato, ma la gestione tattica non è stata impeccabile. Il passaggio al 3-5-1-1 ha inciso negativamente sulla partita, permettendo al Savoia di pareggiare e costringendo gli amaranto a rincorrere. Solo nel finale, con il ritorno al 4-3-3, si è vista la vera Reggina, ma le occasioni sprecate e le disattenzioni hanno lasciato in mano soltanto un punto.

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