La Reggina non può sbagliare per cui Trocini manda in campo un 4-3-3 con Grillo e Ferraro in luogo di Ragusa e Montalto per tentare dinamicità, corsa e profondità. Il classico 3-5-2 per la squadra di Raffaele Esposito per provare a fermare le iniziative avversarie e colpire con le fulminee ripartenze di Musy e Balla. Nonostante il caro prezzi, buona la presenza dei tifosi amaranto al Luigi Razza di Vibo Valentia quantificabile in almeno 500 unità.
Prima palla gol per gli amaranto all’ottavo, allorquando sfiora il gol con Ferraro su assist di Di Grazia. Reggina e solo Reggina, padrona assoluta del terreno di gioco in questa fase iniziale del primo tempo. Sei minuti più tardi è Ferraro a mandare di testa di poco a lato un pallone porto da Di Grazia così come Barillá, di testa, sfiora la rete alla mezzora col portiere avversario praticamente fuori dai pali. Nel capovolgimento di campo Lagonigro deve salvare sui piedi di Musy lanciato a rete da Balla. Intorno alla mezzora Ferraro stappa la gara ma l’urlo di gioia è strozzato in gola dalla decisione arbitrale che annulla inspiegabilmente la rete. Quella vista nella prima parte dell’incontro è una Reggina autoritaria e piena di personalità alla quale manca solo il meritatissimo vantaggio. Buone le prove del centrocampo con Barillá sugli scudi, così come Porcino e Laaribi che costruiscono con raziocinio dando man forte a Di Grazia e Grillo sulle linee esterne. La Vibonese si difende strenuamente e sono pochissime le azioni di una certa importanza costruite tanto che Gatto e Palumbo agiscono da centrocampisti aggiunti. Tra i pali, Boschi deve prendere il posto di Lagonigro fermato da un infortunio muscolare occorsogli nel corso del primo tempo.
La ripresa si apre con un’iniziativa di Ferraro che a tu per tu col portiere avversario non riesce ad inquadrare la porta. Nell’azione successiva Ferraro è volontariamente strattonato in area rossoblù ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per concedere un più che sacrosanto rigore. Bruno Trocini la vuole vincere per cui richiama Di Grazia per fare posto a Montalto: da questo momento la squadra amaranto si dispone secondo un 4-3-1-2 con Laaribi che funge da trequartista alle spalle del nuovo entrato e di Ferraro. A 20 minuti dal termine erroraccio di Ragusa: Gatto lancia Montalto che dapprima salta un avversario e successivamente porge all’ex Sassuolo il quale però manda incredibilmente fuori. Tre minuti più tardi Di Giglio traversa per Mussy che di testa manda fuori di poco. A quindici minuti dal termine è Ferraro (in quest’occasione poco lucido) a mandare alle stelle un pallone da spingere agevolmente in rete.

La squadra amaranto ha inseguito la vittoria in tutti i modi. Vittoria che non è arrivata per alcuni errori sotto porta dei suoi uomini più rappresentativi a cominciare da Ferraro per proseguire con Barillà e Ragusa. Quella vista a Vibo Valentia è una Reggina che ha dimostrato miglioramenti sia in fase di costruzione che sul piano del ritmo e dell’impegno ma continua ad avere problemi sotto porta. A nulla è infatti valso vedere insieme Ferraro e Montalto che non hanno inciso contro una Vibonese che pareva potesse “cedere” da un momento all’altro. Alla fine Trocini si deve accontentare di un punto che permette alla sua squadra di salire al 10° posto grazie ai 4 punti raggranellati finora. Le altre vincono e corrono a cominciare dal Savoia che batte per 4 a 1 il Paternò e la Nissa che ridimensiona la Gelbison col punteggio di due reti a una. Il Gela, battendo a domicilio il Messina (0-2) sale al primo posto in classifica con 7 punti in coabitazione dell’Igea Virtus. Un ultimo inciso all’indirizzo dell’arbitro che ha fischiato ad un’unica direzione e ammonendo solo calciatori in maglia amaranto. Ma ormai i tifosi della Reggina sono abituati a queste scempiaggini

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