Nella consueta conferenza stampa del venerdì dove Bruno Trocini presenta la gara, il tecnico amaranto esordisce così: “A prescindere da tutto è stata una buona settimana perché giorno dopo giorno vedo i ragazzi crescere e questo è un ottimo segnale”.

La Reggina dovrà affrontare nell’ordine: Vibonese, Gelbison e Savoia. Quale considerazione ha fatto Trocini anche dal punto di vista delle scelte?  “La mia idea è sempre quella di affrontare una partita alla volta senza troppi calcoli anche perché non si si sa mai come si esce da una gara. Noi cerchiamo di mettere in campo la squadra migliore per questo tipo di gara e per questo tipo di avversario quindi stiamo e abbiamo lavorato in quest’ottica”.

Capitolo infortunati e Di Venosa: “A parte Rosario Girasole che ha un piccolo problema al ginocchio recuperano tutti quanti. In riferimento alle scelte sono sempre scelte tecniche quindi anche per Di Venosa si tratta di una normale scelta tecnica”.

La Reggina ha preso tante ripartenze ed ha accusato nel primo tempo con la Nissa delle difficoltà a tenere il reparto corto. La risposta di Trocini è stata questa: “È una questione di organizzazione o di condizione di qualcuno non ancora al meglio. Nel dettaglio ci sono due situazioni che sono rimaste agli occhi di tutti. Una è quella di De Felice che si è presentato solo contro il portiere. Ebbene: in quel momento lì è venuto a mancare Antonio Palumbo che aveva preso una botta e quindi non è potuto rientrare per cui ci siamo trovati con quel buco. Quell’episodio è frutto di una situazione legata a un infortunio momentaneo, una botta che non ha permesso a Palumbo di rientrare”. L’altra situazione, quella dei due contro uno, in occasione dell’errore di Kragl: “Lì c’è stato un errore grave da parte nostra perché siamo andati in due o tre verso la bandierina a esultare mentre l’azione continuava. È stata una leggerezza anche se gravissima”.

A proposito del prossimo avversario: “Tutti pensavano che la squadra avesse una qualità minore rispetto all’anno scorso invece abbiamo visto che corrono e lo fanno bene benché questo non mi abbia sorpreso. Storicamente a Vibo hanno avuto squadre competitive. Se si va a vedere la rosa, ci sono veramente giocatori importanti che hanno fatto il professionismo tanti anni quindi sappiamo di affrontare una squadra che ha ambizioni. Sarà quindi è una trasferta difficile contro un avversario difficile per cui dobbiamo giocare una partita importante”.

Gli under, a cominciare Gatto che contro la Nissa non ha demeritato: “Gatto non l’ho messo prima perché aveva bisogno di lavorare di reparto. Poi aggiungo che come sempre accade, dare giudizi affrettati sui più giovani si rischia di sbagliare. Ho la convinzione che con la crescita fisica, tecnica e di organizzazione della squadra tutti quanti ne avranno benefici perché i nostri ragazzi sicuramente non sono inferiori a nessuno. Avere un gruppo forte e unito con questa qualità che metta davanti la Reggina ai propri agli interessi personali potrebbe fare differenza. Noi dobbiamo crescere come gruppo e come squadra perché adesso è il collettivo che deve crescere dentro e fuori dal campo. Si deve creare uno spirito giusto e sono sicuro che se ci riusciamo sarà sicuramente un plus a nostro favore

Rizzo e Pellicanò? ”Sono giovani che ci potranno dare una mano. È vero che noi abbiamo deciso di giocare con tre over davanti e tre over in mezzo al campo ma sicuramente può non essere definitiva e non è detto che sarà sempre così”.

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