La L.N.D. non porge una mano al Messina: col Gela si gioca
Se Reggio Calabria si lecca ancora le ferite inferte da Saladini e da un sistema calcio malato e corrotto (leggi Massimo Cellino), Messina non può assolutamente ridere. Anzi, oltre Stretto è come se fosse piovuto un fulmine a ciel sereno per quanto, per la verità, da quelle parti il sereno non si vede da tempo immemore. Come risaputo, la Sezione Fallimentare del Tribunale ha accolto la richiesta della Procura dichiarando la liquidazione giudiziale dell’ACR Messina. Il collegio presieduto dal giudice Ugo Scavuzzo ha infatti respinto l’istanza di esercizio provvisorio avanzata dalla società, rilevando “uno stato di insolvenza grave e irreversibile”. In altre parole tale decisione decreta l’ignominiosa fine della gestione Aad Invest Group e di Pietro Sciotto, con la curatela fallimentare affidata all’avvocato Maria Di Renzo. La società, oberata di debiti, non ha quindi convinto il Tribunale sulla possibilità di sostenere le spese necessarie per portare a termine la stagione. La curatrice ha comunque tentato in tutti i modi di garantire la prosecuzione dell’attività sportiva tramite una procedura a evidenza pubblica, indispensabile per evitare l’esclusione dal campionato. E, sempre nel frattempo, la D.ssa Di Renzo ha proposto alla L.N.D. il rinvio delle prossime due gare in programma. La Lega Dilettanti ha però tempestivamente risposto “picche” almeno per quanto riguarda la partita di domenica prossima al Franco Scoglio dove sarà di scena il Gela. C’è comunque da sottolineare che – nonostante tutto – la squadra sta preparando al meglio la partita nonostante il clima surreale che si respira aldilà dello Stretto e la grande incertezza che accompagna i colori giallo e rossi. Nonostante ciò, i soci della Cooperativa che fa capo al Messina si sono autotassati raccogliendo 10mila euro nel tentativo di affrontare le spese relative alle prossime gare della squadra. Questua che sta coinvolgendo anche la tifoseria che ama il Messina senza troppe sterili ed inutili polemiche, interessi personali (leggi partecipazione societaria) e tornaconti vari (leggi politica). Salvare il salvabile, insomma
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Albamaranto 
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