Una Reggina impalpabile (ma anche sfortunata) si fa battere dal CastrumFavara

Brutto, bruttissimo esordio della Reggina che si consegna al CastrumFavara, una squadra che, seppur nata per condurre un campionato tranquillo e senza troppi patemi d’animo, sì è cacciata la soddisfazione di battere la compagine amaranto nata invece per vincere il campionato. Nell’analizzare questa inaspettata sconfitta, non riusciamo a capire dove inizino i meriti del team gialloblù e dove i demeriti della Reggina che seppur colpita a freddo con Varela (che tra un nugolo di avversari ha colpito praticamente indisturbato), era riuscita a raddrizzare una partita che l’ha vista costantemente in difficoltà contro una squadra organizzata, ben disposta in campo e costantemente vittoriosa nelle seconde palle e su quelle sporche. La Reggina è invece risultata lenta, impacciata, poco incline al fraseggio, timida e sicuramente molle al cospetto di una compagine che ha vinto con due soli tiri in porta. È vero che il rigore procuratosi dall’ex Tripicchio ci è parso abbastanza dubbio. Ma le partite si vincono “anche” in modo cinico e fortunato come ha fatto la formazione di casa. E se è vero che la compagine di Trocini ha colto due pali (uno con Montalto e l’altro con Mungo) è altrettanto vero che non abbiamo mai visto la squadra imporre il proprio gioco e i propri ritmi e, soprattutto, senza trovare valide controindicazioni per non farsi asfissiare da un micidiale pressing attuato dai padroni di casa. L’unica nota positiva? Credeteci, ci pare strano parlare in questi termini alla prima di campionato dove speravamo in una goleada della Reggina. Disillusi? No, almeno per ora. Intanto la Nissa impatta la partita casalinga contro il Milazzo (1 a 1), la Vibonese batte il Paternò (2 a 1), la Gelbison ha battuto il Sambiase col risultato di 2 a 0, mentre il Savoia non va oltre lo 0 a 0 con il Gela. Questi risultati non depongono – naturalmente – a favore della Reggina che domenica dovrà affrontare la Nissa al Granillo. Contro i biancoscudati nisseni urge ovviamente una vittoria scaccia-crisi anche se ci sembra fin troppo presto parlare di crisi.






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