La formazione di Trocini batte ai rigori una Vibonese tutta cuore. Lagonigro croce e delizia. Forma lontana per alcuni calciatori

La compagine di Mister Trocini si presenta al Lo Presti con il consueto 4-3-3 dove Mungo è inizialmente preferito a Porcino. In attacco Ragusa e Di Grazia larghi con Ferraro punta centrale. Montalto invece si accomoda in panchina. La Vibonese di Raffaele Esposito si presenta con un abbonatissimo 5-3-2 con il solo Marsico in avanti e Balla in cabina di regia. La prima occasione della gara è di Buccolo che impegna a terra Lagonigro. È una partita dai ritmi bassi a causa del gran caldo e di un atteggiamento tutt’altro che remissivo dell’avversario che blocca sul nascere ogni iniziativa amaranto. Irriconoscibile Ragusa, raddoppiato Di Grazia, servito poco e male Ferraro per una Reggina timorosa, priva di idee e ferma sulle gambe. Sugli scudi Balla e Buccolo della Vibonese mentre è davvero difficile trovare il migliore nella Reggina durante la prima frazione di gioco.
La ripresa vede in campo Laaribi, Montalto e Grillo cosicché la Reggina inizia a fare la Reggina passando in vantaggio al 58’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Blondett svettava di testa porgendo all’ex Messina una palla da spingere alle spalle del portiere ospite. Qualche minuto più tardi è Barillà a cogliere il palo su iniziativa di Grillo ma a quattro minuti dal termine la Vibonese ringrazia Lagonigro che si permette il lusso di trasformare una palla totalmente innocua nel miglior assist per Hernandez il quale non ha alcuna difficoltà a depositare in rete una palla facile facile. Ad ogni buon conto e a parte l’errore del portierino – che ci può stare – resta inconcepibile prendere un goal in superiorità numerica. Tra l’altro, a cinque minuti dal termine, con un goal ed un uomo in più, la palla deve quasi sparire dal terreno di gioco o tenerla nella metà campo avversaria. Si va quindi ai rigori: per la Reggina sbaglia Correnti mentre per gli ospiti sono letali le parate su Hernandez e Mangiaracina che di fatto riabilitano Lagonigro.
La Reggina festeggia il passaggio del turno ma, sinceramente, c’è davvero poco da salvare dopo questa gara soporifera sia a causa della disposizione tattica avversaria – che non faceva ragionare i portatori di palla amaranto – sia dalla lentezza nel far circolare la palla. Ad una settimana dall’inizio del campionato, infatti, la squadra risente verosimilmente dei carichi di lavoro evidentemente troppo pesanti e con alcuni giocatori come Laaribi e Mungo che sono lontani dalla loro forma. Piccola nota a margine: gli under sono stati – forse – la più grande delusione della giornata. Partendo da questa consapevolezza (che è sotto gli occhi di tutti) non non riusciamo a comprendere i motivi per cui Lanzillotta resti in panchina al posto dell’adattato Palumbo e perché Di Venosa non sia stato nemmeno convocato. In tutto questo, però, riconosciamo che oggi Bruno Trocini abbia fatto un semplice esperimento per saggiare le condizioni degli under sulle fasce laterali. I titolari in quel settore saranno infatti Fomete e Di Venosa, due vere e proprie dighe. Ad ogni buon conto: l’importante era passare il turno. Il resto verrà grazie al tanto lavoro che sta conducendo già splendidamente Bruno Trocini.
Per quanto riguarda le altre: capitombolo interno per la Nissa che soccombe sotto i colpi della Sancataldese (il Presidente Luca Giovannone sarà felicissimo di aver perso un derby in casa alla prima uscita ufficiale). Tanti errori anche per il Savoia che acciuffa la vittoria e quindi il passaggio del turno ai rigori al cospetto di un’ottima Afragolese. Fuori anche la “corazzata” Scafatese del Presidente Romano battuto a Gravina per 3 reti a 2 (le chiacchiere se le porta il vento…) La Gelbison si è sbarazzata del Pompei col risultato di 3 a 0 mentre la Nocerina ha battuto la Palmese per 4 reti a 2







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