
Oggi a Reggio, al Waterftont, è andata in scena la pura e semplice realtà che ogni giorno in questa città è in cartellone, con le sue tragiche repliche.
Oggi come in una opera pirandelliana abbiamo assistito ad un gioco delle parti straordinario: “Personaggi in cerca di certezze” potrei battezzare l’accorata manifestazione organizzata dagli Ultras, i ragazzi della Curva, nello spazio antistante il Lido Comunale.

Sul Proscenio i Tre capi -Ultras più rappresentativi. Ha introdotto Carminello supportato da Lubrano e Filloramo.
Lo spettacolo offerto è stato pari alla loro posizione rivendicata nel lungo, a tratti complicato da seguire e certamente sofferto, comunicato. Difficile la definirei.
Questo il pensiero che mi ha accompagnato per tutto il tempo ascoltando le loro parole, vedendo la sparuta per non dire esigua partecipazione cittadina, comprendendo la rabbia del tifoso che incitava tutti ad una “giustizia sommaria” impossibile da praticare.
Non sono questi i metodi che rendono più dignitosa un’esistenza e più forte l’amore per una maglia ed una città. C’era tanto dolore sofferto e tanta rabbia soffocata, in quelle parole, per le quotidiane miserie che questa città spesso infligge ai suoi figli. Un abbraccio di cuore mio scononosciuto concittadino. Posso non condividere la tua rabbia ma il tuo dolore si.
Ma oggi questa città e probabilmente questa società non sono in grado di offrire loro quelle certezze che i tre maggiori rappresentanti del tifo organizzato rivendicavano elencando una sequela di umiliazioni e delusioni patite nel corso degli ultimi anni dalla tifoseria e dal popolo amaranto con loro, ma con la Curva sempre presente al Granillo e sempre con la squadra in tutte le trasferte.
Avrei avuto gioco facile adesso, a bocce ferme e lontano dal coinvolgimento emotivo di questi ragazzi, sezionare al pari di un entomologo i tratti “difficili” (e’ questa la parola che ho deciso di usare per definire le difficoltà che anche il tifo organizzato sta attraversando) del comunicato.
Ma come spesso mi succede, quando voglio analizzare un fenomeno, provo a osservarlo in tutte le sue sfaccettature e non voglio soffermarmi solo sulla Prima impressione. Un “reverse corner” necessario e onesto intellettualmente.
Un vecchio adagio diceva “prima di giudicare una persona cammina nelle sue scarpe” e solo allora capirai i suoi inciampi e i suoi dolori aggiungo io. Ed io cerco di stare sempre in quelle scarpe. Prima di giudicare.
Invece leggo giudizi impietosi sul contenuto di questo “manifesto delle Curva” e critiche troppi facili da elargire, nei confronti di chi la Reggina non l’ha mai abbandonata e ne ha fatto quasi una ragione di vita. Anche in Serie D.
Errori? Sì ce ne sono. Incongruenze? Forse anche quelle. E non entro nel merito di alcuni passaggi “a vuoto”, ma quanta dedizione leggo e quante incertezze dettate da una situazione che sicuramente non è facile per nessuno.
Il passaggio “politico” Chiediamo spiegazioni a chi li ha messi lì, a settembre 2023, e a chi doveva operare nel rispetto di un’intera tifoseria che oggi è stanca e pretende rispetto” vuole essere uno sguardo carico di livore a Palazzo S.Giorgio, e che non assolve nemmeno la società amaranto ed il suo Patron per qualche errore di troppo in questi anni sia comunicativo che dirigenziale.
Ma nulla che non possa essere ricomposto, a giudizio di scrive, sopratutto alla luce dell’opera di costruzione delle Squadra che (con i colpi delle ultime 24 ore) sembra aver preso una piega soddisfacente e qualitativamente significativa.
E “che qualcosa si muove” lo ammette anche Carminello al microfono di Auspici.
E la “chiusa” poi…..,,,,,,, pur di non voltare le spalle in Curva alla squadra, con toni duri e apparentemente intransigenti verso la dirigenza amaranto, tra le righe però, vogliono mantenere una sorta di “uscita di sicurezza” quando scrivono “Abbiamo deciso di esserci, per non lasciare sola la nostra maglia, in casa e fuori casa. ………,,Noi non ce ne siamo mai andati e mai ce ne andremo”. E questo è l’amore di una vita. Impossibile vivere senza.
Sebbene poi avvertano la società di una strisciante “presa di posizione” attraverso uno striscione da esporre ben visibile in Curva. Sempre. Anche nelle trasferte.E questo è un altro passaggio “difficile” (a mio avviso): perché se da un lato è troppo forte la voglia di distinguo dalla società amaranto, dall’altro , nonostante tutto, urlano con tutta la loro rabbia “la nostra passione non tramonterà mai. Curva Sud Reggina 1914”.
Con il cuore ragazzi, “a riveder S.Siro” con i vostri striscioni
Giuseppe “Fossa” CRIACO
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