La contestazione dei tifosi della Reggina è forte e legittima: “Vogliamo chiarezza sia dalle istituzioni che dalla società”. Chiarezza su tutto. Ad iniziare dai possibili acquirenti. Ci sono? No. O forse si. È vero: ci sono stati due “timidi” contatti con degli emissari di Luca Gallo ma niente di concreto, ufficiale e futuribile. Insomma – come direbbero quelli bravi – “è morta lì”. Patron Ballarino ha affermato (per la prima volta da quando è a Reggio Calabria) di essere disposto a cedere anche il 100% delle quote ma solo ed esclusivamente davanti a interessi concreti di “gente” che si presenti con carte e soldi alla mano. Giustamente. Andiamo avanti: ai tifosi non importa nulla se al posto di Ballarino arrivi colui che ha lasciato la Reggina con 16 milioni di debiti perché il tifoso vuole vincere. E Gallo (citiamo l’ex Presidente perché, a quanto pare, soltanto lui avrebbe avuto dei timidi “approcci”) potrebbe concretamente acquistare tutti i giocatori di Siracusa, Scafatese, Nocerina, Nissa, Fasano ed Heraclea messi insieme. I tifosi, giustamente, vogliono i “fatti”. E Gallo li potrebbe “fare”. Non si sa come. Ma li potrebbe fare.

Insomma una “riunione” senza costrutto dove tutti hanno detto l’ovvio. A partire da Ballarino che sarebbe disposto a vendere ma a chi? Alla Red Bull, a Luca Gallo, alla moglie di Jeff Bezos oppure ad alieni provenienti da Saturno? Per proseguire con il Sindaco Falcomatà, uscito con un documento nel quale si chiede maggiore chiarezza e maggiore comunicazione “su tutto”. Per continuare ancora con Ballarino che organizzerà una conferenza stampa per dire che la Reggina vincerà il campionato, che stanno “mettendo su” uno squadrone e che a gennaio sono già in C. E per ultimi, i ragazzi della Curva Sud, i quali – come il Sindaco – vogliono fatti, concretezza e maggiore chiarezza da parte della dirigenza amaranto. Ribadiamo: è stata una riunione senza alcun senso pratico visto che poi le tre “forze” scese in campo produrranno documenti, indiranno conferenze stampa e rilasceranno dichiarazioni ognuno per conto proprio.

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