Il “leader” del movimento ultras amaranto: “Ci siamo rotti i …”

È rottura netta tra gli ultras amaranto e la Reggina. Lo dice Carminello Quartuccio esponente storico del movimento ultras amaranto il quale è stato demandato a ciò dalla Curva Sud: “Dottor Ballarino ci siamo stufati” (per usare un eufemismo). “La corazzata che si sarebbe dovuta allestire all’indomani della vittoria dei playoff non si è ancora vista e questo è grave. Sono andati via dei calciatori che non saranno né Zalajeta né tanto meno Zamorano ma tra i sostituti c’è qualche ragazzo volenteroso e nulla più. Della corazzata tanto sbandierata neanche l’ombra mentre altre squadre come Nissa, Scafatese e Nocerina stanno costruendo compagini in grado di vincere mentre noi siamo ancora a zero”. In verità proprio oggi sono stati ufficializzati Federico Zenuni che Mister Trocini conosce bene per averlo avuto con sé al Francavilla e Domenico Mungo. Anche in quest’ultimo caso c’è lo zampino dell’allenatore amaranto che lo ha riportato a Reggio Calabria senza tergiversare più di tanto. In precedenza sono arrivati Riccardo Correnti, grande esperienza in categoria oltre all’attaccante Luca Ferraro, Simone Lanzillotta. Altre possibili entrate nell’immediato: Andrea Di Grazia, Simone Edera, Abdoluie Dampha (anche se c’è da battere sul tempo Chievo e Nissa) per formare un centrocampo ed un attacco di prim’ordine per la Serie D. Ma questo è un altro discorso.
Carminello è oltremodo accorato e pieno di risentimento: “Dottor Ballarino, noi non vi vogliamo più. Se non siete in grado di gestire la Reggina vendete o rimettete il tutto nelle mani del Sindaco. Se non riuscite a gestire la Reggina vendete a chi lo sa fare meglio di voi. Noi non sappiamo chi siano questi acquirenti ma per il bene della nostra squadra lasciatela libera”.
Poi passa alle vie di fatto: “Nel 2003 siamo riusciti a bloccare una partita: sul 2 a 0 per il Brescia l’abbiamo fatta sospendere. E badi bene che il Presidente era un certo Foti che ha fatto la storia del calcio reggino e non uno qualsiasi. E l’arbitro era l’internazionale Collina!” E qui ci sarebbe da fare un appunto: l’anno in questione è il 2001 ma poco importa.
Quartuccio continua quasi inviperito: “Noi non vi vogliamo più. È inutile andare avanti così: questo è il terzo anno di Serie D e se queste sono le premesse si prospettano chissà quanti altri anni in questa categoria. Sappiate che utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per boicottarvi in tutti i sensi”. Il resto del “pensiero” lo omettiamo per salvaguardare la persona che parla a nome di tutto il movimento ultras cittadino.
Un discorso pregno di rancore e risentimento, di collera e di irritazione di chi ama i colori amaranto e li ha sempre amati. Quello di Carminello Quartuccio è oggettivamente uno sfogo ma ben presto si trasforma in una sorta di avvertimento quando, in realtà, vorrebbe essere una semplicissima esortazione. A suffragio di ciò, ad un certo punto perde il filo del discorso e, in preda ad un palese stato di alterazione, grida cose che avrebbe dovuto invece sottacere. A questo punto la voce è roca, tremante, impastata e piena di indugi e lacrime (e non solo…)
Il “ma” finale ci sta tutto: l’intervento a piedi uniti di Carminello non è stato (per caso) estemporaneo visto che nei prossimi giorni ci sarebbe in programma un incontro tra società, istituzioni politiche e gli ultras in rappresentanza del tifo amaranto? E poi: v’è certezza che il Sindaco Falcomatà abbia ricevuto “reali” manifestazioni d’interesse volta all’acquisto della società di Ballarino? E ancora: v’è certezza che Ballarino accetti di vendere la propria “creatura”? E per ultimo: v’è certezza che Ballarino non si rompa gli “zebedei” con la fattibilissima possibilità che “molli tutto” lasciando in braghe di tela (e quindi senza calcio) i tifosi e un’intera città? L’unica certezza ad ora è che così non si può andare avanti. Se da una parte il Sindaco Falcomatà deve dire come realmente stanno le cose anche a costo di fare una magra figura davanti alla città intera, la società – la cui titolarità è ancora di Ballarino ricordiamolo almeno per dovere di cronaca – dev’essere maggiormente comunicativa e trasparente, estroversa e affabile, cristallina e limpida. E soprattutto partecipativa e coinvolgente perché la squadra della città è della città e non solo del proprietario e degli ultras!!! Ma è vero che la Red Bull mette le ali o continua ad essere una semplice “pantomima“? A scanso di equivoci, noi da questa sede assicuriamo per l’ennesima volta che non ci siamo mai schierati né con la fazione “ballariniana” né con coloro che vorrebbero il Dottor Ballarino su un traghetto. Non ci siamo mai schierati con chi vorrebbe giocare con i nostri sentimenti e non ci schiereremo a favore di chi vuole prendere per i fondelli la gente amaranto e men che meno con chi ha concepito questo guazzabuglio per mire politiche e personali. Non ci interessano queste “stronzatelle”. Non ci interessano ma attenzione: “la pazienza ha i propri limiti così come i limiti hanno una propria pazienza” come amava ripetere Totò






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