Le società di Serie D con “qualche problema”. I tifosi amaranto: “vogliamo andar via da questa m…a di categoria”. Barranco, domani l’ultimo tentativo

Sembrava che in Serie C la Co.Vi.Soc. facesse un ripulisti di dimensioni epocali mentre la realtà ha messo a nudo solo problematiche “trascurabili”. Senza voler essere polemici (ma non è facile, credeteci!…) potremmo dire che la Commissione di Vigilanza abbia usato un metro di giudizio molto “moderato” e poco “riformista” nel senso che invece di chiudere un occhio l’organo federale li ha chiusi entrambi senza, peraltro, remissioni di peccati. Le uniche società a pagarne le spese sono state la Lucchese a seguito di un dolorosissimo fallimento (il quarto nell’ultimo millennio), la Spal che ripartirà dai dilettanti ed il Brescia che – comunque – continuerà a vivere nel calcio professionistico sotto “mentite spoglie”. E se vogliamo la Salernitana finita in C per salvare le terga alla Sampdoria (cacciamoci il prosciutto dagli occhi please!)
Anche in Serie D vi sono dei club in difficoltà a cominciare – ad esempio – dalla Novaromentin che attualmente si trova in una posizione (a dir poco) spinosa a seguito dell’arresto del presidente Guido Presta avvenuto lo scorso marzo con l’accusa di riciclaggio. Niente di più facile – purtroppo – che la società piemontese possa ignominiosamente scomparire dal panorama calcistico.
Un’altra società a “rischio” sarebbe l’Unipomezia fresco di ritorno in quarta serie. Anche in questo caso il Presidente Valter Valle sarebbe incappato in grossi guai giudiziari. Troppo “grigio” per i rossoblù sebbene proprio nella giornata odierna il DS Delgado abbia annunciato l’acquisto dell’esperto attaccante belga-congolese Benjamin Mokulu Tembe svincolatosi dall’Acireale
In questa disamina rientra anche l’Adriese il cui Presidente Luciano Scantamburlo ha annunciato il suo disimpegno dalla società già diverse settimane fa senza però trovare riscontri validi nel facoltoso mondo imprenditoriale del Polesine. Certe situazioni si creano soprattutto quando c’è tanta confusione. Infatti, il “subentrante” di Scantamburlo sarebbe l’imprenditore Massimiliano Onofri che però l’attuale patron non considera “idoneo” per guidare una squadra di calcio. E poi c’è anche Tito Livio Franzolin (presidente di una piccola società calcistica della zona) che ha esperienza e competenza in materia che, però, non ne vuole sapere di prendere l’Adriese. E allora? Kafka non avrebbe saputo fare meglio.
A Paternò sembrava fosse finito un ciclo durato due anni – promozione dall’Eccellenza a cui ha fatto seguito un settimo posto di grande prestigio in D – all’indomani di un “inquietante grido di dolore” del Presidente Ivan Mazzamuto che minacciava addirittura di consegnare “tutto” nelle mani del Sindaco. Lo stesso dirigente ha successivamente ridimensionato la situazione chiedendo tutt’al più l’ingresso di nuovi soci e l’immissione di “cash” nelle asfittiche casse sociali per permettere un campionato tranquillo. Tutto rientrato? Ni. Anche perché alla porta della sede dei rossoblù nessuno ha “bussato con i piedi”.
E passiamo al Gela dove non mancano novità riguardanti nuovi ingressi in società confermati da autorevoli esponenti biancazzurri. E potrebbero essere novità davvero importanti in considerazione del fatto che lo staff societario potrebbe presto arricchirsi di una delle più importanti realtà imprenditoriali del territorio. Ma per il momento il Presidente Filippo Di Mauro è il solo a gestire il club gelese tra tante difficoltà e non solo economiche.
Insomma nel raggruppamento meridionale solo il Paternò potrebbe accusare qualche defaillance ma tutto sommato risolvibile da qui al 10 luglio.
E la Reggina? Non mancherà ovviamente all’appello non avendo grossi problemi economici in tal senso sebbene non si possa sottovalutare lo scoramento tra i tifosi visto l’immobilismo sul mercato. Dopo il prolungamento di Mister Trocini, l’unica operazione conclusa è relativa all’allungamento contrattuale di Grillo. E desta più di qualche preoccupazione il mancato prolungamento di bomber Barranco che andrà via lunedì dopo aver fatto l’ultimo tentativo di rimanere in amaranto. Le polemiche in riva allo Stretto si sprecano mentre monta la contestazione dei supporters amaranto che chiedono (giustamente) chiarezza su tutto. E quel “tutto” comprende “anche” l’eventuale passaggio di proprietà che qualcuno paventa. E sempre quel “qualcuno” l’avrebbe individuato nell’ex Presidente Luca Gallo (sì, lui) il quale, però, ha “altri c..i per la testa” (tanto per usare il termine tanto caro al suo legale). Da sottolineare che dall’altra parte della “barricata” il club di patron Antonino Ballarino ha sempre (seccamente e categoricamente) smentito questi rumors definendoli chiacchiericci da “Bar dello Sport”. Insomma un vero e proprio guazzabuglio dal quale si spera di uscirne in gran fretta per il bene della città e dell’intera comunità amaranto sparsa in tutto il mondo che chiede soltanto una cosa: “andar via da questa m…a di categoria”.
Ricordiamo che l’iscrizione alla Serie D targata 2025/2026 può essere avanzatatra il 4 luglio 2025 e le ore 17.00 del 10 luglio 2025. Entro quest’ultima data, le società devono perfezionare e inviare telematicamente la richiesta di iscrizione tramite il portale “Società L.N.D.”, nella sezione “iscrizioni Interregionale” che rimane l’unica modalità consentita. Un inciso: una volta trascorso il termine, il sistema non accetterà più alcuna operazione (come suol dirsi: chi c’è c’è…)







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