Il silenzio che avvolge la Reggina non può che preoccupare i tifosi amaranto. E tale silenzio (per così dire) tattico e quindi deliberatamente voluto dalla società, interessa sia il mercato che il futuro stesso del club. Nel frattempo c’è chi vuole artatamente creare terra bruciata intorno a Patron Ballarino con “azioni” a dir poco clamorose. A cominciare dalle notizie che riguardano fantomatici interessi di un “qualcuno” che ha l’intenzione di “togliere” dalle mani del Professore il proprio “giocattolo”. E qui c’è da rimarcare che quel qualcuno non potrà mai essere Luca Gallo, personaggio poliedrico e sopra le righe, alle prese con i tanti guai giudiziari che impediscono di fatto anche la più remota possibilità di avere funzioni imprenditoriali nel variegato mondo del calcio. Fosse vero, invece, chi sarà mai questo soggetto misterioso che vorrebbe “prelevare” la Reggina? Non è dato sapere perché al momento si tratta soltanto di indiscrezioni velate e avvolte da una spessa cortina di mistero. E allora c’è da chiedersi: non è che poco poco ci sarebbe Luca Gallo dietro questo disegno? Non lo sappiamo e vogliamo rimanere nel dubbio anche perché dall’altra parte della “barricata” si parla poco e quel poco è rappresentato da una secca smentita. Sfido io: se il “Paperon de’ Paperoni” dovesse effettivamente essere Gallo, i dirigenti amaranto – che non hanno l’anello al naso – non intendono perdere tempo prezioso nel trattare con chi non ha alcuna possibilità e nessuna titolarità nel farlo. Tempo prezioso che, ad ogni modo, passa e va inesorabile. Ma se coloro che continuano a puntualizzare ci sia quel “qualcuno capace di fare meglio di Ballarino” vuol dire che “qualcosa bolle in pentola”. Noi, non conoscendo la verità, non ci permettiamo di entrare nel merito ma una domanda ce la poniamo: “e se poi si dovesse scoprire che i “nababbi” pronti a rilevare la Reggina non esistono nella realtà che figura ci fanno queste persone che dicono il contrario? E se invece si venisse a sapere che Ballarino si rifiutasse di vendere la propria creatura a soggetti economicamente forti, non sarebbe il professore ad incorrere in un clamoroso abbaglio? È risaputo che la verità sta sempre nel mezzo così come quel “qualcosa che bolle in pentola” è di dimensioni evidentemente più grandi e riguarda il futuro prossimo del club amaranto. Ci fermiamo qui ma siamo consapevoli che qualcosa di positivo verrà fuori da questa ennesima vicenda anche perché da qui all’inizio del campionato di terza serie potrebbero esserci delle novità “roboanti“. Alla metà luglio, d’altra parte, manca poco meno di un mese…

Una replica a “Reggina, qualcosa bolle in pentola…”

  1. Da quello che leggo, in contrapposizione a quanto letto in questo articolo, Luca Gallo oggi ha pagato per i suoi errori e ha scontato la sua pena. E’ tornato un uomo libero e ha piena facoltà legale ma anche umana, di tornare ad operare da imprenditore, da cittadino con pieni diritti, ovviamente anche come proprietario di una società di calcio

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