Si riparta subito da Trocini se lo si ritiene il cavallo vincente, e si costruisca subito la squadra secondo i suoi dettami
di Rocco Genovese
<<Ci siamo quasi>>, <<Il confronto è quotidiano>>, <<Siamo ai dettagli>>, <<Siamo in dirittura d’arrivo>>, <<Manca un punto e una figura>>. E pure la firma sul rinnovo del contratto.

Sono passate ormai quasi quattro settimane dall’ultima partita ufficiale giocata, ma alla Reggina tutto sembra rimasto fermo, mentre le altre società non stanno a guardare. Certo, bisogna capire qual è la categoria nella quale si giocherà la prossima stagione (però Marchionni e Campilongo sono stati prontamente riconfermati dalle “ripescabili” Ravenna e Nocerina) ma quanto può essere utile restare seduti sulla riva del fiume in attesa che la Co.Vi.Soc. certifichi il passaggio di almeno 5 o 6 cadaveri?
A prescindere se ci sarà il tanto agognato ritorno in serie C o (più probabile) si rimarrà nel dilettantismo, si potrebbe e dovrebbe approfittare di questi giorni per individuare e “bloccare” i giovani sui quali puntare per il prossimo anno, visto che in serie D ci sarà l’obbligo di schierare almeno un giocatore classe 2007 mentre tra i comunicati pubblicati al “piano di sopra” nei giorni scorsi a firma del presidente Marani, ce n’è uno (Leggi qui) che disciplina in maniera piuttosto stringente la composizione delle rose (il numero di giocatori “professionisti” è ora sceso a 23, ed è previsto un numero minimo di calciatori “provenienti dal settore giovanile”, che aumenterà progressivamente nelle prossime stagioni).
Inoltre, sarebbe il caso di procedere al rinnovo dei contratti di alcuni tesserati visto che, ad esempio, dal primo luglio ci ritroveremmo con il solo Ragusa in attacco (un uccellino ci ha detto di un interesse del Savoia per Barranco: va bene che “sondare non costa nulla”, ma l’argentino quanto potrà aspettare e resistere?). In questo senso, è emblematica la questione dell’accordo tra la dirigenza amaranto e mister Bruno “non c’è nessun altro posto dove vorrei essere” Trocini: la logica imporrebbe la prosecuzione, ma il giorno per mettere “nero su bianco” sembra sempre il prossimo.
Dopo una prima stagione partita con un ritardo rivelatosi da subito incolmabile e con una non totale fiducia da parte di alcuni elementi della dirigenza (al netto di certe dichiarazioni fatte alla stampa già nella tribuna stampa del “De Simone” nemmeno un’ora dopo la finale playoff e non proprio entusiastiche, l’esonero era diventato possibile tra febbraio e marzo, e qualcuno non ha gradito un “cuoricino” messo sotto un messaggio molto critico… con il diretto interessato subito dopo la partita di Casalnuovo abbiamo scambiato più di una battuta, sappiamo ciò che scriviamo) ed una seconda iniziata con un altro allenatore, acriticamente definito da più parti “valore aggiunto” (quindi quello che c’era l’anno prima cos’era?), raddrizzata con il suo ritorno e nella quale si è rimasti in lotta fino alla fine ma poi ha comunque vinto la squadra con la rosa più assortita e la panchina più lunga, ci sta che mister Trocini pretenda grosse garanzie per un campionato da protagonisti e, nello stesso tempo, in cuor suo attenda una chiamata da una società che è già sicura di disputare il campionato di serie C 2025/26 (si è liberata una panchina anche a Coverciano, e qualcuno che in carriera abbia dimostrato di saper vincere i playoff può far comodo, ma temo che prenderanno un altro tecnico di origini cosentine).
Al di là delle interviste nelle quali il giornalista chiede all’oste se il vino è buono e l’oste ripete che “ci faremo trovare pronti”, “abbiamo una buona base” e “la squadra sarà rinforzata in ogni caso”, i prossimi giorni devono essere quelli del “dentro o fuori”: si riparta subito da Trocini se lo si ritiene il cavallo vincente, e si costruisca subito la squadra secondo i suoi dettami, se necessario allargando i cordoni della borsa (per vincere non basta la “regginità” ed almeno 2 o 3 “colpi” di mercato devono essere fatti prima dell’inizio della campagna abbonamenti, ok?); altrimenti, ci si saluti con affetto e stima e si vada subito su altri profili, perché tra tecnici esperti e con campionati vinti in carriera (Ferraro, Giacomarro, Indiani, Laterza, Maiuri, Parlato) o in cerca di consacrazione (Morelli e Pizzulli), o pronti a romantici ritorni (Atzori?) avremmo l’imbarazzo della scelta.
Magari questo articolo “invecchierà” precocemente e sarà superato dai fatti, magari il coro intonato dal Presidente Ricci e dai suoi dipendenti non era (solo) uno sfottò, ma una constatazione…







Rispondi