Salti mortali, sforzi economici, peripezie: venerdì scade il termine, c’è preoccupazione. Brutto segnale per il nostro calcio, bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi
Il giornalista Nicola Binda, dai suoi canali social, lancia un allarme da non sottovalutare nonostante non riveli niente di nuovo rispetto a quella che l’opinione pubblica conosce: “Tante società stanno facendo fatica a iscriversi. Salti mortali, sforzi economici, peripezie: venerdì scade il termine, c’è preoccupazione. Brutto segnale per il nostro calcio, bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi”.

Per il noto professionista de “La Gazzetta dello Sport”, infatti, a pochissimi giorni dalla fatidica data di scadenza per le iscrizioni in Serie C (6 giugno), più di qualche società rischia di non riuscire a completare tutte le procedure d’iscrizione al prossimo campionato di terza serie. Anche qualche club promosso dalla D alla C potrebbe avere più di qualche problema così come quelle che accusano conclamati “strazi” finanziari. Binda si guarda bene dal fare nomi ma è evidente includere tra i sodalizi sofferenti il Foggia (nonostante i proclami della Sindaca mentre Canonico tergiversa), la Triestina (la cui dirigenza americana sembra eclissatasi), l’Ascoli (anche se Pulcinelli abbia assicurato di impegnarsi in tal senso salvo poi abbandonare la nave bianconera), il Latina (con qualche “debituccio” ma nulla che non si possa risolvere; in queste ultime ore, tra l’altro, con un comunicato stampa il club ha smentito l’acquisto e l’utilizzo di crediti d’imposta), la Lucchese (già fallita e abbandonata al proprio destino non potrà far altro che iscriversi al campionato toscano di Eccellenza visto che il titolo sportivo del Ghiviborgo costa non meno di 350 mila euro) e, per finire, il Cosenza (con l’imprenditore Vincenzo Oliva non ci sarebbe nessuna trattativa in essere. Il sodalizio rossoblù avrebbe tra l’altro qualche difficoltà finanziaria che Guarascio dovrebbe mettere a posto entro dopodomani. C’è anche la “questione stadio” relativa all’utilizzo del San Vito Marulla: organi di stampa vicini al club silano hanno scritto che nei giorni scorsi i rappresentanti della società non sono stati ricevuti dal Sindaco Caruso e ciò non depone certamente a favore del Cosenza). Capitolo a parte per Sampdoria e Brescia. Massimo Cellino è ormai “bollito” con i tifosi bresciani in aperta e aspra contestazione. L’altra parte della medaglia bresciana evidenzia i repentini dietrofront di possibili compratori (la città è praticamente una polveriera) mentre Manfredi con la sua Samp – che deve giocarsi le residue speranze di salvezza con la Salernitana semmai questo spareggio si giocherà visto l’andazzo – sostiene di dover ricapitalizzare “soltanto sei milioni” come se il piano di rientro programmato stipulato con l’AdE possa esser considerato valido nella terza serie nazionale. In tutto questo “Don” Cellino promette battaglia sebbene si sappia dove la Federazione e tutte le protagoniste coinvolte (Frosinone, Salernitana, Sampdoria e Brescia) vorrebbero arrivare per mettere tutto a tacere. “Cose” trite e ritrite che accompagneranno tutta l’estate che si prospetta calda e, per taluni club, addirittura asfissiante.
Oggi ha parlato anche il presidente della Lega Pro Matteo Marani, il quale dalle pagine de “L’Avvenire” ribadisce la necessità di essere più severi nei controlli all’atto dell’iscrizione per evitare situazioni come quelle già vissute con Turris e Taranto: “La sola strada che resta è quella di stringere le maglie per le iscrizioni. Alla Figc abbiamo chiesto di fare maggiore selezione in fase di iscrizione con l’indice di liquidità che dal prossimo anno verrà fissato allo 0,8 ed entro la stagione 2026-2027 i club pendenti devono essere perfettamente in regola ripianando le perdite o non potranno iscriversi”. Un ulteriore passaggio riguarda la regolarità del campionato: “Chi non ce la fa a sostenere tutta la stagione non la cominci, perché altrimenti danneggia il torneo e gli altri club che hanno diritto a competere in maniera regolare”






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