È una notizia oramai “stantia” ma ve la proponiamo lo stesso: il Brescia che fa capo a Massimo Cellino avrebbe raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per rateizzare la somma dovuta all’Erario. Stiamo parlando di 2 milioni (euro più, euro meno) più sanzioni e gabelle varie. Questa non è altro che una “mossa” per dimostrare in modo patetico l’eventuale buona fede da parte del numero uno bresciano e, di conseguenza, per evitare che la penalizzazione cui va incontro irrimediabilmente la società azzurra possa interessare la stagione appena conclusa che significherebbe retrocessionein Serie C. Però c’è un ulteriore però: se Cellino nel processo sportivo di oggi dovesse ottenere una più che problematica decisione favorevole – sebbene si tratti del primo grado di giudizio su tre – Frosinone, Salernitana e Sampdoria scenderebbero senz’altro indugio sul piede di guerra per difendere i propri interessi facendo – magari – fronte comune nella più che legittima costituzione in giudizio. D’altronde i ciociari perderebbero la salvezza ottenuta sul campo e sarebbe costretta a giocare un drammatico spareggio salvezza con la Salernitana mentre la Sampdoria scivolerebbe in Serie C con tutti gli annessi e i connessi, fallimento compreso che non è assolutamente da scartare se Manfredi non dovesse provvedere a ripianare gli ingenti debiti accumulati in questi anni. In tutto questo c’è una frase “elaborata” dal Ministro Abodi che velatamente fa capire una cosa ben precisa: “Auspico che si arrivi a una determinazione che permetta di chiudere la stagione al più presto“. In parole povere, significherebbe “per il bene di tutti – in special modo per salvaguardare le terga – allarghiamo il campionato di Serie B a 22 squadre”. Chissà se le società cadette manifesteranno il proprio dissenso come fecero due anni fa di questi tempi nei riguardi della Reggina con l’istituto dell’Opponendum. D’altra parte, anche Cellino e Manfredi (nonché Antonini il Boss del Trapani) hanno giocato con i soldi del Monopoly così come a suo tempo ha fatto la società amaranto. O no? Vogliamo chiudere con un pensiero: il male degli altri non si augura a nessuno, men che meno il fallimento perché la conseguenza del “flop” è quella di spedire per strada tanti padri di famiglia che lavorano silenziosamente lontano dai riflettori. I giocatori, i tecnici, i responsabili e tutti coloro che gravitano quali addetti ai lavori, nel bene e nel male, troveranno una squadra anche sgangherata. Ma la troveranno prima o poi. Va detto per dovere di cronaca che il deferimento non riguardava solo il Brescia ma altre quattro società, tra cui Trapani, Foggia, Triestina e Messina.

Attenzione però: ci sarebbe un precedente “molto atipico e piuttosto originale” a cui il Brescia potrebbe appigliarsi. Penalizzato per non aver pagato i contributi sociali di ottobre, il Bellinzona si è visto restituire i tre punti tolti a stagione in corso dopo il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Una sentenza, questa, che secondo Cellino potrebbe aiutare anche il suo club a evitare penalizzazioni e quindi la retrocessione. Nel caso del Brescia, tuttavia, deve essere verificata la fattibilità di seguire la stessa strada in considerazione che ovviamente le norme vigenti in Svizzera non sono uguali a quelle italiane (fonte: Corriere del Ticino)

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