L’ex Presidente del Lecco rivela alcuni retroscena (noti) che interessano da vicino Cellino del Brescia
Paolo Di Nunna è un “personaggione”, quello che non le manda certamente a dire, quello che ha fatto le guerre vere e quello che non ha assolutamente paura di nessuno. Ex Presidente del Lecco e nuovo “numero uno” della Baranzatese – Promozione Lombardia – è stato ospite di Michele Criscitiello dai canali di Sportitalia.

Nel corso del programma sportivo ha parlato di Massimo Cellino, lanciando pesanti accuse nei confronti del Presidente del Brescia in merito al subbuglio scoppiato per i playout di Serie B. Ecco le sue parole: “Il Brescia va in C? Ma state scherzando? – esordisce il vulcanico Di Nunno – Secondo voi – tuona – quel presidente là va in C? Io scommetto tutto quello che vuoi che lui non andrà in C”. E non è finita qui: “Ricordati – dice rivolgendosi al conduttore – che quello è stato la mia rovina! Era tornato di nuovo in C e ha fatto un casino! Cellino – svela Di Nunno – ha fatto tanto casino che lui è rimasto in B mettendo un’altra società per fare indagare il Perugia e la Reggina. Cellino – insiste – aveva detto che la Reggina non pagava gli stipendi, mentre il tribunale aveva smentito tutto ma la Lega ha detto che il tribunale civile è una cosa, il tribunale del calcio è un’altra“. L’ex numero uno del Lecco è un fiume in piena, come il suo solito: “Dimenticatelo che lui va in C, lui ha le carte in mano di tutti! Di tutta la Lega, di tutti gli uomini potenti della nostra Lega, le ha lui le carte! Quando le ha strappate, ma non è stupido … Dai, Non mi fare parlare per mettere … Guarda dov’è Cellino! È lui! Mi volete prendere in giro stasera? Criscitiello, tu vuoi giocare con me perché se c’è Di Nunno fate audience! Va bene!”
Di Nunno non ha detto cose nuove e non ha scoperto alcun altarino ma è stato preciso e puntuale come un orologio svizzero. Adesso cosa succederà? Querele, denunce, diffide? Per cosa poi non lo sappiamo: Di Nunno, d’altra parte, non si è molto discostato dalla realtà. La speranza è che succeda “qualcosa” sebbene questo qualcosa rasenti l’utopia. Scordiamoci infatti che Cellino venga mandato via dal mondo del calcio perché a Gravina servono tali personaggi bravi a fare e disfare a loro piacimento e a bruciare faldoni compromettenti. Pur tuttavia da Gravina ci aspettiamo una presa di coscienza ed un atto di grande ravvedimento mandando in C il Brescia (com’è giusto che sia) nonché un occhio di riguardo nei confronti della Reggina. Ci sembra il minimo…






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