Ecco come ho spiegato al mio nipotino cosa sta succedendo in serie B. A noi va bene anche così: l’importante è riportare la Reggina in C!

Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza alla Procura Federale della Figc laddove nessun rappresentante legale del Brescia si è presentato limitandosi ad inviare una memoria difensiva. In questi giorni si è detto di tutto e di più: alla fin della fiera il club azzurro rischia quattro punti di penalizzazione e, in virtù di ciò, la retrocessione diretta in Serie C. Sebbene Cellino – quello che si è arrogato il diritto di bruciare migliaia di faldoni… – si “senta” vittima di una frode fiscale, si sarebbe dovuto accertare dei crediti d’imposta acquisiti da tal Alfieri allo scopo di “regolarizzare la posizione debitoria” . C’è da evidenziare che la Procura Federale della Figc ha agito solo in seguito alla segnalazione della Co.Vi.So.C., provvedendo a deferire la società Brescia alla Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale. Lo stesso è avvenuto per il Trapani impegnato nel Girone C di Serie C ma in questo caso ci sono effetti e sviluppi prettamente personali benché siano stati deferiti anche i rappresentati legali e i dirigenti per “violazioni di natura amministrativa”. È fin troppo chiaro e palese che i due Paperon de’ Paperoni possano aver fatto una sorta di furbata credendo di poterla fare franca e senza “immaginare” che la lente di ingrandimento potesse essere di dimensioni astronomiche. Tra l’altro, affidandosi ad una società di intermediazione chiaramente “farlocca” si sarebbero tirata la zappa sui piedi. E suona alquanto strano il fatto che due imprenditori navigati come Cellino e Antonini si sarebbero fatti “fregare” da un venticinquenne senza arte né parte. Nei prossimi giorni sarà fissata un’udienza di primo grado (probabilmente tra la fine di maggio e l’inizio di giugno) ma i tempi saranno chiaramente lunghissimi per permettere di giungere ad un terzo grado di giudizio, quello definitivo insomma. La F.I.G.C. è corsa ai ripari “sentenziando” che i playout saranno comunque disputati tra Salernitana e Sampdoria e non più tra Salernitana e Frosinone con i ciociari che, in virtù della eventuale penalizzazione del Brescia, sarebbero salvi. Un vero guazzabuglio con l’intento di salvare a tutti i costi la Sampdoria che, altrimenti, sparirebbe in modo definitivo dai radar professionistici. Primo inciso: la società di Manfredi è stata salvata dal crack già nel 2023. È storia trita e ritrita con Gravina che, in modo consapevole o meno, ha fatto del tutto per coprire le magagne di una società indebitata fino al collo e con un piano di ripianamento che, al proprio interno, prevedeva tutt’altro e che oggi è da assimilare a carta straccia. Secondo inciso: siamo sicuri che quello spareggio si dovrà giocare pure a settembre ma si dovrà comunque giocare con il risultato già scritto a caratteri cubitali. Ma se, malauguratamente, i granata dovessero aggiudicarsi il playout, siamo certi che all’interno del “Palazzo” si adopereranno per nascondere la “rumenta” sotto il tappeto grazie ad una probabilissima estensione della serie cadetta a 22 squadre salvando il deretano a Frosinone, Salernitana e (chiaramente) a Sampdoria e Brescia. E per buona pace di chi, come Cosenza e Cittadella, deve inghiottire amaro dopo un’annata disastrosa. Chi vivrà vedrà. Sebbene questa soluzione andrebbe bene a chi, come la Reggina, è costretta a sperare sulle disgrazie altrui per ritornare “grande”. Il resto non ci interessa. Mi verrebbe da dire una parolaccia che inizia con la V e finisce con O ma non vorrei che mio nipote impari ad essere come me! Ah: io sto con Peppe Spalla!







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