Anche quest’anno c’è di mezzo il Brescia di Patron Cellino. Dietro tutto questo c’è un disegno del Palazzo?

Il campionato di Serie B avrebbe voluto dare il proprio responso sia in testa che in coda ma non è propriamente così: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. E sì, perché le cronache di questi ultimi giorni ci dicono sia esploso un caso “fiscale” che interessa il Brescia. La società di Massimo Cellino potrebbe essere penalizzata di 4 punti per aver utilizzato crediti d’imposta inesistenti allo scopo di coprire obblighi verso l’Erario. Un’accusa gravissima che ovviamente va ben oltre la sfera sportiva sebbene ci sia da sottolineare che tale penalizzazione può decretare la retrocessione in Serie C del club lombardo. Il Brescia, infatti, non è stato ancora penalizzato, la sua posizione sarà analizzata il 22 maggio, la sentenza potrebbe arrivare il giorno stesso
Secondo quanto emerso, “Don Massimo” avrebbe tentato di versare le imposte dovute riferite a febbraio 2024 attraverso la compravendita di crediti fiscali fittizi, per un valore complessivo di circa 1,4 milioni di euro. In chiara sostanza, il team azzurro si sarebbe affidata (il condizionale è d’obbligo in questi casi) a un “soggetto esterno” per ottenere crediti fiscali da utilizzare in compensazione. E qui scatta l’intoppo: questi “benedetti” crediti non esistevano di fatto per cui tutta l’operazione – alla fin della fiera – raffigura una frode ai danni del fisco e un falso in bilancio. Ma andiamo a vedere cosa sono i crediti d’imposta. Essi rappresentano un credito che le aziende vantano nei confronti dello Stato, o altri Enti Pubblici, e che possono essere utilizzati per ridurre le imposte dovute. Il credito d’imposta può essere utilizzato sotto forma di riduzione delle imposte, ad esempio in fase di dichiarazione dei redditi ma in altri casi le aziende possono richiedere il rimborso del credito d’imposta oppure cederlo a terzi tramite la vendita in senso stretto del credito. In pratica Cellino avrebbe “acquistato” un pacchetto di crediti d’imposta da una società terza per essere utilizzati a compensazione dei debiti tributari.

Cosa dice la normativa F.I.G.C. in questi casi? La direttiva federale prevede l’obbligo per le società professionistiche di dimostrare la regolarità nei versamenti fiscali e contributivi. In parole povere, Cellino – o chi per lui – avrebbe dovuto accertarsi dell’esistenza dei crediti acquistati. Non facendolo con o senza dolo, può andare incontro – com’è giusto che sia per una “questione di equità sportiva” – alla penalizzazione di quattro punti che di fatto potrebbe decretare la retrocessione in Serie C del Brescia. E Massimo Cellino? Il Presidentissimo ha asserito si tratti di una “truffa subita” da parte della società intermediaria senza sapere che le responsabilità sia oggettive che gestionali restano tutte in capo alla società di cui è proprietario. Non possiamo certamente dire che Don Massimo “ci abbia provato” per non incorrere a gravi denunce per diffamazione ma è veramente difficile credere che una società professionistica possa impegnare somme simili senza le opportune verifiche fiscali e legali. Tale episodio non rappresenta un’eccezione e mette, caso mai, in evidenza tutto il marcio esistente nel calcio italiano anche perché – ribadiamo – non avendo l’anello al naso, riconosciamo che tale “operazione” potrebbe nascondere un altro fine ed una ben diversa manovra: salvare a tutti i costi la Sampdoria sprofondata in Serie C e con all’orizzonte una più che probabile procedura di fallimento vista la montagna di debiti che gravano sulla società blucerchiata. La retrocessione del Brescia cancella di fatto il doppio confronto tra Salernitana e Frosinone con i campani che andrebbero a giocarsi le speranze di permanenza in B contro la Sampdoria ma col fattore campo e – soprattutto – con due risultati su tre a disposizione. Il problema, però, è un altro: il timore, a Salerno, è che dietro questi spareggi ci sia un disegno ben preciso messo in atto dal “Palazzo”. Come dare torto ai tifosi granata? Anche se… Vuoi vedere che la prossima Serie B sarà a 22 squadre pur di evitare uno spareggio che non si giocherebbe prima di agosto per via di ricorsi, controricorsi, Appelli, Tar, Consiglio di Stato e sconcezze varie? Per inciso: il playout è stato rinviato naturalmente a data da destinarsi – probabilmente a giugno – in attesa della sentenza di penalizzazione del Brescia.






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