I blucerchiati ostentano sicurezza confidando in un “arcimiliardario” di Singapore. Cosenza: Guarascio lascia

E fu così che la Sampdoria conobbe l’onta della Serie C. Dopo un anno vissuto pericolosamente, alla Samp non è bastato un avversario “morbido” per evitare il dramma della diretta e sacrosanta retrocessione all’inferno. Un anno sfortunato? Lo vogliamo chiamare così? E facciamolo. Tanto a noi non costa nulla. Costa tantissimo invece a livello d’immagine alla Juve Stabia che ha fatto del tutto per dare una spallata agli odiati cugini Salernitani (con la S maiuscola in tutti i sensi!) ma senza riuscirci, facendo per altro una pessima figura davanti agli occhi di tutti gli sportivi. E – soprattutto – costa un sacco di milioni a ciò che resta alla Sampdoria che negli anni 90 ha avuto il suo periodo d’oro. E ora? Come si dice a Roma “e mo so cazzi…”. Sì, perché la “zattera” blucerchiata naviga in un mare di debiti da ripianare entro il 6 giugno. E come avverrà – se avverrà – questo risanamento? Partiamo con lo specificare che il debito durante la gestione 2024 è stato di quasi 41 milioni di euro – centesimo più centesimo meno – addirittura in crescita di 11 milioni rispetto ai 30 milioni del 2023. E si badi bene: con questoè il sesto anno di fila con un fatturato in profondo rosso. Il Presidente della Sampdoria, Matteo Manfredi, continua ad ostentare sicurezza proclamando che, sebbene il club sia finito in Serie C, non ci dovrebbero essere conseguenze sul piano economico. Secondo Manfredi, infatti, la sostenibilità finanziaria del club dipende molto dagli accordi presi con i creditori attraverso gli accordi di ristrutturazione stipulati nel 2023. Va detto che l’imprenditore nel campo dell’alta finanza internazionale non ha fatto bene i calcoli e non ha tenuto conto che i soci, invece di ricapitalizzare l’enorme massa debitoria, se la potrebbero dare a gambe levate davanti ad un campionato dove incassi, plusvalenze ed entrate varie ed eventuali sono vicine allo zero. Insomma, per la Sampdoria il calvario è appena iniziato anche se, dal punto di vista pratico, avrebbe dovuto seguire il destino di Chievo e Reggina già lo scorso anno giacché il piano di ristrutturazione prevedeva la permanenza in Serie A e non certamente la doppia retrocessione dalla massima serie alla Lega Pro. Nonostante ciò, ci sarebbe “pur sempre” un ulteriore escamotage per salvare la società genovese: da Singapore, infatti, giunge voce che l’aiuto economico di 105 milioni di euro che verrà immesso a fine giugno nelle casse societarie dal “proprietario” Joseph Tey Wei Jin non dovrebbe essere in discussione nemmeno con la retrocessione. Per inciso: entro il 6 giugno anche la Sampdoria dovrà improrogabilmente e perentoriamente essere conforme in materia di indice di liquidità. O questa regola non vale per una blasonata e, magari, per il socio di maggioranza della “Kickoff Ventures“, società costituita lo scorso agosto che detiene il 58% della Gestio Strcutring & Investment che a sua volta, tramite la controllata Blucerchiati Spa, gestisce il club?

Secondo il portale “quicosenza.it” all’indomani della conclusione del campionato di Serie B coincisa con l’amara retrocessione in Serie C, la cessione della società rossoblù si starebbe oramai concretizzando. In particolare Guarascio ha parlato di diverse situazioni concrete, tra cui una che sarebbe in dirittura di arrivo e potrebbe concretizzarsi già nei prossimi giorni. Il Presidente ha infatti rilasciato la seguente dichiarazione: «Ci sono situazioni concrete in essere ed una, in particolare, potrebbe arrivare alla definizione a brevissimo. In questi mesi, parallelamente all’impegno sportivo, abbiamo lavorato per individuare e condividere un percorso utile al trasferimento della proprietà con soggetti che avessero capacità economico – finanziarie in grado di garantire un immediato ritorno in Serie B»







Rispondi