
La formazione amaranto, dopo la bella vittoria sulla Nissa, si trova ad un solo punto dal Siracusa. La squadra gira a mille e costruisce azioni di qualità che difficilmente si vedono sui campi di quarta serie
Assenze importanti nel reparto difensivo: out Giuliodori e Adejo per infortunio e Cham per squalifica, Mister Ginobili (che sostituisce in panchina lo squalificato Bruno Trocini) è costretto a giocarsela con gli uomini contati facendo di necessità virtù nel solido 4-3-3. Dall’altra parte Nissa al gran completo e con una grande voglia di fare una bella figura nel tempio del calcio di Serie D. Circa 4300 i presenti al Granillo. La Curva Sud come sempre trasuda passione, amore ed entusiasmo.
LA CRONACA – La compagine amaranto va in gol al 9’ con Ragusa bravo a sfruttare una timida rimessa della difesa ospite su azione d’angolo e sfiora il raddoppio in più di qualche occasione.
Reggina padrona del campo con Barillà e Laaribi fari illuminanti di una squadra che gira a mille e costruisce azioni di qualità che difficilmente si vedono sui campi di quarta serie. Il due a zero è cosa fatta intorno al quarto d’ora della ripresa: Laaribi lancia millimetricamente Ragusa che si coordina invitando all’azione Barranco il quale (tra un nugolo di avversari) prima stoppa la sfera e poi serve ancora l’ex Sassuolo (che nel frattempo si era spostato al centro con una intelligenza tattica del grande calciatore) e batte imparabilmente il portiere avversario. Due a zero e applausi scroscianti per Ragusa e Barranco.
Gli ospiti non si danno per vinti e accorciano grazie ad un colpo di testa di Bieto appostato sul primo palo.
La Nissa vorrebbe produrre lo sforzo utile per pareggiare ma Lagonigro in giornata di grazia si oppone alla grande. Il 3 a 1 è nell’aria ed è opera di Bertony Renelus che ricevuta palla da Urso (entrambi sono subentrati nel secondo tempo) nel cuore dell’area salta (da par suo) tre avversari e scaraventa la palla alle spalle di Elezaj: apoteosi amaranto in una giornata che non avrebbe ammesso margini d’errore
IL COMMENTO FINALE – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ciò significa che i calciatori del Siracusa sentono il fiato sul collo degli amaranto che adesso sono ad un solo punto di ritardo. La sosta sarà sicuramente servita a Maggio e compagni per recuperare le forze ma nel contempo potrebbe essere una componente deleteria dal punto di vista psicologico. Un recente studio ha infatti accertato che la paura e l’ansia di un “fuggitivo” possono generare nel soggetto irrequietezza, irritabilità, difficoltà a concentrarsi e persino attacchi di panico. Ora, noi non siamo psichiatri ma crediamo che a questo punto è il Siracusa ad avere la necessità di vincere a tutti i costi e di guardarsi le spalle sia dal fuoco amico che da quello nemico. Tornando alla gara di ieri, la Reggina l’ha vinta per le maggiori motivazioni e per un impianto di gioco nettamente superiore. Se poi sottolineiamo le prestazioni dei singoli con Laaribi, Ragusa, Barranco e De Felice che hanno letteralmente deliziato la platea, il quadro è distintamente completo. Considerando che Lagonigro è stato impegnato una sola volta in tutto il match ed evidenziando che Ginobili non aveva cambi nel reparto difensivo, la svolta vincente è stata la discesa in campo di Perri con la quale il tecnico ha costretto a limitare le scorribande di Semenzin, Rotulo ed Agnello: é vero infatti che ha tolto dal campo un difensore (Vesprini) ma è pur vero che ha lanciato un trequartista col compito di disturbare sul nascere le ripartenze avversarie. Altra mossa vincente è stata quella di mettere Girasole sulle orme di Diaz che dal 51’ non ha visto più una palla giocabile. Una vittoria importantissima arrivata in un momento importantissimo. Punto. Adesso Bruno Trocini avrà il compito di preparare al meglio la sfida al Locri per continuare a correre e trasformare quell’alito sul collo degli aretusei in un vero refolo esiziale…





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