Grillo allo scadere regala tre punti preziosissimi alla compagine amaranto
Ieri, da queste pagine, scrivevamo che il Pompei ha racimolato 34 punti in questo campionato di cui 18 nel “catino” di Santa Maria La Carità, uno stadio (si fa per dire) stretto e corto dove si potrebbe giocare le gare di Eccellenza. Ad ogni buon conto, 34 erano e 34 son rimasti e la vittoria sui mariani rossoblù dalla Reggina non fa alcuna grinza: i tre punti sono stati incamerati esattamente da chi ha avuto pazienza, voglia di vincere nonché quella caparbietà e quella determinazione che una squadra di “rango” deve avere. Ma non è stato facile perché dall’altra parte c’era un Pompei altrettanto motivato e voglioso di far male alla blasonata Reggina.
LA GARA – Formazione rimaneggiata quella scesa in campo a causa degli acciacchi di elementi importanti come Laaribi davanti alla difesa nonché Adejo e Giuliodori in difesa. Mister Trocini deve fare di necessità virtù e schiera Vesprini e Cham terzini con Girasole e Capomaggio centrali. A centrocampo Barillà e Porcino larghi e Urso centrale mentre Barranco è supportato da Ragusa e De Felice. Esposito lascia in panchina De Luca e Tompte e manda in campo un 3-5-2 col freno a mano tirato. I primi minuti sono di studio ma col passare dei minuti fuoriesce l’ostinazione degli amaranto che colgono la traversa da calcio piazzato con Urso quando le lancette segnavano il 25’. Ma non è finita: prima De Felice si fa ipnotizzare da D’Agostino e poi Ragusa cicca una palla da spingere in rete. E nel mezzo due gol invalidati per sospetto fuorigioco degli avanti amaranto.
Il gol è nell’aria e giunge alla mezzora grazie a Capomaggio che corregge di testa un calcio d’angolo battuto nel cuore dell’area da Urso.
Qualche minuto più tardi è Girasole a mandare alto di poco un ennesimo calcio d’angolo questa volta battuto da Ragusa. E qui termina il primo tempo che ha visto solo la Reggina in campo.
Nella ripresa il tecnico del Pompei manda in campo la Zanzara De Luca con l’intento di alzare la squadra che, con questa mossa, si riversa massicciamente nella metà campo amaranto e perviene al pareggio proprio con De Luca che di testa mette alle spalle di Lagonigro. Da sottolineare che sia Puntoriere – che ha effettuato il cross sul secondo palo – sia l’ex Entella hanno agito indisturbati con i quattro difensori praticamente spettatori non paganti.
A quindici minuti dal termine, Tompte, entrato al posto di un evanescente Sepe, ha l’occasionissima per raddoppiare se non fosse che Capomaggio è riuscito tempestivamente a deviare il tiro a botta sicura dell’attaccante in maglia bianca.
Gol fallito, gol subito, dicono quelli bravi: succede che, al minuto 86, quando tutti pensavano che il Pompei avesse fermato la vice capolista, ecco Renelus che – entrato al posto di Ragusa – inventa una delle sue, salta tre difensori con una finta e mette in mezzo dove Grillo – che ha sostituito pochi minuti prima De Felice – si alza imperiosamente e di testa batte imparabilmente D’Agostino. L’apoteosi per i tantissimi tifosi amaranto presenti in almeno 500 unità – tra Curva ospiti e Tribuna Centrale del piccolo stadio – si può solo immaginare.
COMMENTO FINALE – La Reggina doveva centrare la settima vittoria consecutiva. Punto. Missione compiuta, punto. Con qualche errore e qualche sbavatura di troppo ma va bene così perché Bruno Trocini ha dovuto letteralmente ridisegnare la difesa ed il centrocampo viste le tante assenze in una partita particolarmente difficile, contro un avversario che ha buone individualità ed un gioco che mette in difficoltà qualsiasi avversario. C’era, oltretutto, da mantenere i nervi saldi e conservare inalterati i 4 punti di ritardo rispetto al Siracusa che oggi ha vinto – grazie ad un rigore molto discutibile – contro la Scafatese col punteggio di 3-1. Ed ora testa alla Nissa prossimo avversario al Granillo rimarcando che gli aretusei dovranno riposare. L’occasione è ghiotta sebbene la squadra non potrà contare sui consigli di Mister Trocini espulso per un alterco con Puntoriere.






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