Fuori casa la squadra amaranto non ha uguali. Leveh, Puntoriere, De Luca e Tompte messi insieme hanno segnato meno di Barranco

Il Pompei dall’inizio della stagione ha “racimolato” 34 punti in virtù di 9 vittorie e 7 pareggi. Le sconfitte invece sono state 11. Tra le mura amiche (si fa per dire visto che gioca nello stadio Comunale di Santa Maria La Carità che dista circa 8 chilometri dal centro mariano) ha vinto 5 partite (su 13), ne ha pareggiato 3 e perse 5. Il dato che salta subito all’occhio è la scarsa vena realizzativa degli uomini del Presidente Franco Mango. Pensate: su 27 gare disputate ha siglato soltanto 24 centri (per una media di 0.89 reti a partita) delle quali 12 in casa e altrettanti fuori. Peggio dei rossoblù hanno fatto Enna (13 gol), Paternò (21 reti) e CastrumFavara (23 segnature). Le reti subite complessivamente sono 32 (15 in casa e 17 in trasferta). Tra le squadre di centro classifica troviamo il Paternò con 25, Ragusa e CastrumFavara con 30. L’Enna, che detiene il 14° posto in graduatoria (e quindi per il momento fuori dalla roulette russa del playout) ne ha incassate 34. Vediamo quali sono gli attaccanti del Pompei più “prolifici” a cominciare da Eyram Leveh (1 rete), Marco Puntoriere (2 gol col Termoli prima di trasferirsi al Pompei dove ha segnato 2 reti), Giuseppe De Luca detto la “Zanzara” (che ha esultato 3 volte) ed Eleoenai Tompte (autore di 2 gol). Messi tutt’e quattro insieme, gli attaccanti rossoblù hanno segnato meno del bomber amaranto Bruno Barranco (14 reti tra campionato e Coppa Italia di categoria).

La Reggina ha ovviamente ben altri numeri. A cominciare dai punti conquistati che sono 62 per via dei 4 punti “sottratti” per la nota vicenda Akragas e frutto di 19 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte subite da Siracusa (sia al Granillo che in trasferta) e Scafatese (in casa). Lontana dal proprio Stadio, la squadra del Presidente Virgilio Minniti ha raccolto più punti del Siracusa (32 a 30), siglando 26 reti e subendone soltanto 6 (gli aretusei hanno segnato 16 gol incassandone 9). Al Granillo gli amaranto hanno totalizzato 6 punti in meno rispetto a quanto hanno fatto gli azzurri del Siracusa (36 a 30) al De Simone: mentre i ragazzi di Mister Turati hanno vinto 12 su 13 gare (una sola sconfitta subita dal Sambiase), la compagine di Mister Trocini su 14 partite hanno vinto in 9 occasioni, pareggiato con Acireale, Pompei e Sambiase e perso in 2 circostanze come anzidetto.

Sulla “carta” non ci sarebbe storia. Ma non è propriamente così. A parte il logorio sia fisico che mentale che riguarda l’inseguimento costante nei confronti del Siracusa, la squadra – come ha rivelato il tecnico amaranto nel corso della consueta conferenza stampa di ieri – sta attraversando un periodo di “affaticamento”. Basti guardare alle ultime apparizioni: dalle “goleade” inflitte a Licata ed Enna (7 reti complessive con prestazioni sopra le righe), la compagine amaranto è passata a risultati meno roboanti e più difficoltose contro Paternò, Akragas e Sambiase per non parlare delle complessità riscontrate con la Vibonese nel corso del secondo tempo. Certo, c’è anche da fare un distinguo tra le diverse compagini incontrate: Licata ed Enna hanno – ad esempio – giocato per “non prenderle” finendo per soccombere soffocate dalla forza della Reggina (tutto il rispetto per queste formazioni che hanno come obiettivo massimo la salvezza) mentre il Paternò ha cercato di fermare Barillà e compagni in modo ostruzionistico e con notevolissima slealtà sportiva. Sambiase e Vibonese, invece, essendo strutturate in modo differente hanno finalità e traguardi ben diversi per cui l’impegno in campo è stato decisamente superiore. Questo non vuol dire che gli amaranto non abbiano meritato le ultime due vittorie e non significa che contro il Pompei debbano scendere in campo in modo timoroso nonostante le assenze, gli acciacchi e l’affaticamento. La squadra ha una finalità ben precisa e guai se non dovesse perseguirla fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di questo torneo dove la Reggina non c’entra nulla ma proprio nulla! A proposito: anche domani a Santa Maria La Carità la squadra sarà “scortata” da almeno 300 aficionados che la inciteranno fino allo svilimento. La Reggina deve vincere anche (e soprattutto) per loro

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