Turris e Taranto verso l’esclusione. Messina, penalizzazione in vista. Lucchese: il ritiro è dietro l’angolo
La Co.Vi.Soc hanotificato al Taranto la conclusione delle indagini relativamenteal mancato pagamento degli emolumenti netti e degli incentivi all’esodo relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, così come previsto dall’art. 85, lett. A), par. V, punto 2) delle N.O.I.F. entro il termine del 17 febbraio 2025.
Il prossimo step sarà rappresentato dall’audizione per discutere il caso che potrebbe slittare dal 1° marzo al 3 marzo 2025. La società tarantina ha facoltà di nominare un difensore e consultare gli atti del procedimento per preparare la loro difesa. L’esito dell’audizione potrebbe portare a decisioni in merito alle sanzioni per il club e per i dirigenti coinvolti. Le principali testate nazionali indicano che il Taranto, essendo recidivo, rischia l’esclusione dal campionato mentre il patron rossoblù, Rinaldo Zerbo, attraverso le pagine di Antenna Sud, si arrampica sugli specchi: “Non si può parlare di radiazione. Abbiamo la possibilità di continuare il campionato come giusto che sia. Abbiamo pagato gli stipendi di settembre e ottobre e i contributi di settembre, ottobre, novembre e dicembre. Ci è stato contestato il discorso emolumenti e incentivi all’esodo di novembre, dicembre e gennaio. Ci è stata chiesta un’integrazione dei documenti e gliela forniremo per chiarire la nostra posizione. Il 3 marzo andremo a sistemare tutto per capire se sconteremo la penalizzazione in questo campionato o nel prossimo ma probabilmente sarà nella prossima stagione”.
La Turris, invece, rimane in attesa della chiusura delle indagini che dovrebbe arrivare nelle prossime ore con la radiazione quasi del tutto inevitabile.
Il Messina rischia invece da 4 a 6 punti di penalizzazione. Ricordiamo che il sodalizio biancoscudato ha regolarmente pagato gli stipendi ai tesserati, ma pare non abbia corrisposto i relativi contributi previdenziali. La penalizzazione potrebbe vanificare tutto ciò che di buono ha fatto la squadra peloritana in ottica salvezza e con una situazione societaria avvolta nell’incertezza.
Situazione drammatica anche per la Lucchese che non ha più (di fatto) una società. L’assemblea dei soci in calendario nella giornata di ieri – che avrebbe dovuto prendere atto delle dimissioni da presidente presentate dall’Avvocato Longo – è infatti andata deserta. Rimarchiamo (per l’ennesima volta) che il sodalizio toscano non ha pagato le tre mensilità ai tesserati nonostante la disponibilità da parte del Dottor Alessandro Sanpietro resosi disponibile a trovare nuovi finanziatori. Rimane una fase di stallo che non permette ai tifosi rossoneri di dormire sonni tranquilli anche perché nelle casse sociali non c’è più un euro oltre all’azzeramento delle cariche sociali. Il rischio più immediato è rappresentato dalla penalizzazione che, secondo norme vigenti, potrà andare da un minimo di 4 ad un massimo di 6 punti ma dietro l’angolo ci potrebbe essere il ritiro dal campionato di Serie C a meno che la rinomata pescheria-ristorante non finanzi le restanti gare della Pantera.







Rispondi