Francesco, hai iniziato la stagione alla Nuova Igea Virtus, poi sei rimasto solo per qualche settimana al Città di Sant’Agata ed ora ti trovi ad Enna. 3 squadre nel giro di pochi mesi: se non è record poco ci manca… Cosa è successo? “Ti confesso che non mi aspettavo neppure io di dover cambiare così spesso, ma ci sono state delle situazioni che non mi sono piaciute e mi hanno tolto serenità, però ora sono molto contento di essere qui ad Enna e di aver trovato una società seria e l’ambiente ideale”.

Francesco Di Piedi con la maglia del Città di Sant’Agata

Spiegati meglio. Iniziamo da Barcellona: una volta riconfermato dopo le 9 reti nello scorso campionato, cosa non ha funzionato in questa stagione? “Non saprei darti una spiegazione: con mister De Gaetano ho fatto molto bene lo scorso anno ed ho iniziato il campionato con un goal proprio contro la Reggina, ma il rapporto si è deteriorato con il passare dei mesi ed ho capito che non voleva più puntare su di me quando, proprio dopo la partita con l’Enna nella quale, al di là del risultato (finì 0-1, ndr), ho fatto un bella prestazione, non mi ha riconfermato tra i titolari e da lì in poi mi ha fatto giocare sempre meno, spesso facendomi entrare in campo solo per pochi minuti. Avevo chiesto ed ottenuto un confronto con lui, ma non mi ha soddisfatto e così ho deciso di guardarmi altrove. Sono contento che con il nuovo mister (Gaetano Panarello, ndr) stanno facendo bene, soprattutto Alfredo (Trombino, ndr), che ritengo un attaccante molto forte, e mi è dispiaciuto lasciare una squadra ed una città dove mi trovavo bene ed ho lasciato tanti amici. E pensare che questa estate ho anche rifiutato un’offerta dal Giugliano in serie C ed una dal Ravenna, perché volevo giocare con continuità e rimanere in quella piazza”. 

Francesco Di Piedi con la maglia dell’Enna

Ad Enna hai ritrovato Aperi, con cui hai giocato proprio a Barcellona. Anche lui ha sofferto per incomprensioni e scelte tecniche del vecchio mister e scelto di cambiare aria? “Ti sembrerà strano, ma con Seby non abbiamo proprio toccato l’argomento. Lui è qui da dicembre, mentre io solo da un mese, ma fin da subito ci siamo concentrati solo sulla nostra squadra e sull’obiettivo da raggiungere, che è la salvezza”.

Prima di arrivare ad Enna, però, una “toccata e fuga” a Sant’Agata di Militello sorprendente, per certi versi: doppietta al debutto contro il Ragusa, in rete anche la partita successiva (proprio contro la Nuova Igea)… e poi? “A Sant’Agata ho trovato un gruppo coeso e fatto di tante brave persone, compreso Thiago (Capomaggio, ndr), che avrò il piacere di rivedere domenica, ma la situazione societaria non mi ha convinto, con molta incertezza sui programmi ed un presidente spesso assente perché impegnato in Argentina, così ho subito chiesto di liberarmi perché non mi sentivo sereno. Ho saputo dell’interessamento anche di altre squadre del girone I, ma ho trovato quasi subito l’accordo con l’Enna”.

Francesco sul campo di Ragusa avvolto dalla nebbia

Domenica scorsa avete colto un punto importante contro l’Acireale, ed avete ancora un buon margine sulla zona playout. I numeri però dicono anche che la tua squadra non vince da 11 giornate ed ha il peggiore attacco del torneo, insieme all’Akragas vicino all’esclusione. Cosa vi è mancato fino ad ora per blindare la salvezza? “Premetto che non conosco a fondo la situazione ad Agrigento ma non credo che si arriverà all’esclusione della squadra, dovrebbero venire qui a fine marzo e speriamo di incontrarli. La partita con l’Acireale è stata abbastanza complicata, ma il nostro resta un campo difficile e noi abbiamo dimostrato di essere una squadra che ci crede sempre e non molla di un centimetro fino al 95′, in ogni caso è sempre importante cercare di non perdere quando non si riesce a vincere. Teniamo conto che siamo una neopromossa e la squadra forse più giovane di tutto il girone, l’obiettivo che ci siamo prefissati è ampiamente alla portata e vogliamo fortemente dare tante soddisfazioni alla società, che non ci fa mancare nulla, ed ai nostri tifosi, che ci fanno sempre sentire il loro affetto. Forse poteva arrivare qualche punto in più, perché ad esempio a Ragusa non meritavamo di perdere e sia casa con il Città di Sant’Agata che proprio a me a Ragusa non hanno assegnato un rigore, ma va bene così. Sicuramente dobbiamo essere un po’ più concreti e cercare una “scossa” che ci consenta di trovare un “filotto” di partite positive”.

Di Piedi contro l’Acireale…

Come va con mister Pagana? “Alla grande, mi ha fatto un’ottima impressione già dal primo allenamento. Lo reputo un tecnico con le idee chiare e molto preparato, e fin da subito ha trovato il modo di integrarmi con i compagni. Sono un attaccante con caratteristiche ben precisa e da me si aspetta che io tenga palla, faccia salire la squadra e dialoghi con i compagni in campo. Ovviamente, qualora ci fosse l’occasione, si aspetta anche che io faccia goal”.

L’allenatore Giuseppe Pagana in forza all’Enna

Nel giro di 15 giorni sfiderete prima la Reggina e poi il Siracusa, in particolare sarete di scena al “Granillo” poche settimane dopo lo scontro diretto che potrebbe aver deciso il campionato. Pensi che i giochi promozione siano chiusi, e che reazione ti aspetti dal pubblico di Reggio? “Il calcio è imprevedibile, questo campionato è molto equilibrato ed è ancora aperto. Tutto può ancora accadere, anche che il Siracusa sbagli una o due partite da qui alla fine. Credo che il discorso promozione sia ristretto solo a loro ed alla Reggina, comunque: Sambiase e Vibonese mi sembrano inferiori mentre la Scafatese gioca bene al calcio ed ha tanti giocatori forti, ma un mese fa siamo andati a giocare a casa loro e non mi hanno fatto una grande impressione (la partita finì 0-0, ndr), da loro mi aspettavo qualcosina in più. Quanto al pubblico di Reggio, non penso che la sconfitta con il Siracusa abbia stroncato il loro entusiasmo e immagino che anche contro di noi allo stadio verranno in tanti. Giocare al “Granillo”, dove sono passati anche tanti campioni, è sempre emozionante, ma noi verremo a fare la nostra partita”.

Sei giovane, ma hai avuto modo di conoscere già tante realtà: ad esempio, lo scorso anno hai iniziato la stagione al Progresso, nel girone D. Quali sono le differenze principali che hai riscontrato tra un girone e l’altro? “A Castel Maggiore ero partito bene, alla prima giornata abbiamo battuto il Forlì con un goal che ho segnato 3 minuti dopo essere entrato in campo. In precedenza ero stato anche a Crema, ma in entrambe le situazioni sentivo la mancanza del calore del Sud e volevo riavvicinarmi a casa. Nei gironi settentrionali forse il livello tecnico è più alto e si tende a giocare più palla a terra, mentre al Sud si punta molto di più sull’agonismo, e poi a livello di pubblico non c’è paragone: mi diverto molto di più a giocare in una piazza “calda”, mentre quando ero al Progresso la gente preferiva seguire il Bologna anziché venire allo stadio a vederci giocare”.

Non ti sei fatto mancare nemmeno un paio di esperienze all’estero… “Sì, sono stato nella Under19 del Marbella FC, in Spagna, mi sono anche allenato con Juanmi, il fratello gemello di Josè Maria Callejon, (ex attaccante di Napoli e Fiorentina, ndr), ma mi sono trovato molto bene anche in massima serie a Gibilterra con il Glacis United. Andare all’estero mi ha arricchito tantissimo, ne ho approfittato per imparare le lingue straniere e per confrontarmi con calciatori dotati tecnicamente e di varia nazionalità. A Gibilterra, soprattutto, ho trovato un campionato valido: le prime 5-6 squadre del campionato sono al livello delle squadre di medio-alta classifica della nostra serie C. Adesso voglio dare tutto me stesso per l’Enna, ma non escludo in futuro di provare un’altra esperienza fuori dall’Italia, non per forza dove sono già stato”.

Di Piedi ha giocato anche a Gibilterra e precisamente al Glacis United

E se arrivasse una chiamata da Cosenza?  (sospiro)… “Eh, io sono di San Fili e sono cresciuto con la maglia rossoblù, ad una chiamata del genere non riuscirei a dire di no. Per me sarebbe un sogno giocare al “San Vito-Marulla” per la mia gente e fare goal in quello stadio”. 

Si ringrazia la società Enna Calcio Scsd che ha autorizzato l’intervista al calciatore. Si ringrazia, altresì, il calciatore Francesco Di Piedi che si è reso disponibile rispondendo alle domande poste dal nostro Rocco Genovese

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