Povero Salvatore Manfrellotti: gli è costato carissimo il vile attacco sferrato il 22 settembre nei confronti di Mimmo Girasole negli spogliatoi dello stadio (si fa per dire) del Città di Sant’Agata dopo una più che legittima sconfitta della squadra di casa. La Procura Federale ha così deciso di infliggere al napoletano ben sei mesi di squalifica che di fatto suonano come un addio al calcio giocato almeno per questo campionato. Sarà (magari) possibile vederlo l’anno prossimo calcare i terreni sconnessi dell’hinterland partenopeo. Il “buon” Mafrellotti, che ricordiamo con addosso la casacca del Messina, con questa follia ha insomma quasi definitivamente chiuso con il “calcio di una certa importanza“.    

Nel big match di domenica che vedrà contrapposta la prima della classe (Siracusa) contro il miglior attacco del Girone I nonché seconda in classifica (Reggina), non ci sarà il Capitano amaranto Nino Barillà per “recidiva in ammonizione” (ha raggiunto la quinta ammonizione) per cui il Giudice non ha potuto esimersi dall’appiedarlo. Fermati per una giornata anche Deiana Testoni Gioele (CastrumFavara), Francesco Fontana (Sant’Agata) e Asero Orazio Alessio (Paternò)

Il deputato agrigentino Calogero Pisano, tifoso dell’Akragas, ha fatto sapere che finanzierà, insieme ad alcuni imprenditori locali, la trasferta in quel di Scafati. Questo gesto rappresenta una sorta di segnale di fiducia e di incoraggiamento nei confronti della squadra ma resta pur sempre un “tentativo abbastanza goffo” volto a salvare la stagione nata con ben altri traguardi. Crediamo, infatti, che questo sforzo economico sia fine a se stesso e abbastanza fuori luogo visto che la squadra biancazzurra avrebbe dovuto avere un sostegno economico molto più massiccio soprattutto per ciò che concerne la campagna acquisti di gennaio. Come risaputo, il Presidente akragantino, Giuseppe Deni, ha consegnato nelle mani del Sindaco agrigentino, Graziano Strano, la squadra che rappresenta calcisticamente la città. Il fallimento, la galera e la morte la augurano solo gli infami per cui noi speriamo che l’Akragas si possa salvare (in tutti i sensi) sul campo. La domanda in tutto questo è: dov’era Calogero Pisano in questi mesi e come mai ha deciso di entrare a gamba tesa nell’affaire Akragas soltanto adesso?



Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In primo piano

Scopri di più da Albamaranto

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere