Reggina determinata, forte, paziente e testarda”: così Mister Trocini ha definito la sua compagine alla vigilia di questa difficile sfida tra Reggina ed Acirealevere e nobili decadute” del calcio italiano (altro che Scafatese!…)

Ma andiamo avanti: è Salandria a fare da vice Laaribi, fuori per squalifica oggi per essere in campo domenica prossima quando l’avversario sarà il Siracusa. Consueto 4-3-3 per Bruno Trocini il quale non potrà chiedere ai suoi ragazzi di giocare col fioretto viste le condizioni del terreno di gioco. Anche Mister Chianese opta per uno speculare 4-3-3 finalizzato a fornire più palloni giocabili al 35enne Benjamin Mokulu, 7 reti in 8 spezzoni di gara con la maglia granata.

Quattrocento i tifosi al seguito della squadra amaranto con l’entusiasmo alle stelle anche quando gli smartphone indicano il vantaggio del Siracusa sul Pompei (gara iniziata alle 14.30) e mentre l’Acireale va vicino al gol con Vasil dopo pochi secondi dal fischio iniziale.

Qualche minuto più tardi registriamo una bellissima azione di Ragusa che porge con il contagiri Barranco “chiuso” da una pozzanghera mentre al 10’ è il palo a dire di no ad un tiro di Ragusa col pallone che finisce tra le braccia del portiere avversario.

Alla mezzora Reggina in vantaggio sugli sviluppi di un ennesimo corner grazie a Capitan Nino Barillà che viene servito da Salandria con un traversone con il contagiri e batte il portiere di casa dal cuore dell’area.

Al 35’ intanto deve uscire Giuliodori per infortunio: al suo posto Vesprini. Qualche minuto dopo lascia anche Renelus (il migliore in campo tra gli amaranto) e sostituito da Grillo mentre, proprio sul gong, Nino Ragusa porta a due le segnature della Reggina in casa dell’Acireale.

Poco dopo, viene ammonito Nino Barillà che dovrà purtroppo saltare il big match di domenica prossima tra Reggina e Siracusa. A proposito del Siracusa: la squadra aretusea ha segnato il due a zero sul Pompei mentre si resta sullo zero a zero tra Paternò e Scafatese. Ennesimo infortunio in casa amaranto all’ora di gioco: Girasole è costretto ad uscire dal terreno di gioco per un irrigidimento della coscia destra. Al suo posto entra Capomaggio. Non ci voleva proprio.

A 15’ dal fischio finale ecco il confezionato il tre a zero: Grillo se ne va dalla sinistra porgendo a Barillà il quale con tutta la rabbia che ha in corpo manda alle spalle di Zizzania.

Intanto nella Reggina entra Ciccio De Felice che si piazza al fianco di Barranco per formare un duo (speriamo) stellare per questa Serie D. E c’è gloria anche anche per Bruno Barranco il quale mette dentro la palla del 4 a 0 al minuto 85′: Barillà, conquistata palla a centrocampo (l’Acireale nel secondo tempo non ha mai superato la propria metà campo) e mette sul destro dell’argentino un pallone che non può e non deve sbagliare.

Ecco confezionato il poker senza neppure schiacciare il pedale dell’acceleratore perché la Reggina c’è, è forte, cinica ed autoritaria ma anche operaia, coesa, organizzata ma umile per cui possiamo assolutamente sottolineare che la cura di Bruno Trocini abbia funzionato, che stia funzionando e che stia facendo miracoli. Ora spetta ai tifosi riempire il Granillo per spingere la Reggina lì dove dovrebbe essere. Ora tocca ai tifosi spingere la Reggina fuori da questa categoria. Tutti, ma proprio tutti. Come una volta….

I tifosi che hanno accompagnato la squadra amaranto in quest’agevole trasferta hanno chiesto a gran voce di lasciare questa categoria

La gara in sé stessa è durata soltanto pochi minuti, quelli iniziali, dove Mokulu ha dimostrato spunti interessanti ed una forza fisica invidiabile. Poi, la qualità dei giocatori amaranto ha fatto la reale differenza con i ragazzi di Mister Chianese costretti a rintanarsi nell propria area ed a subire le iniziative di Barillà e compagni. Da questo punto di vista la compagine amaranto ha avuto margini di miglioramento evidentissimi rispetto all’interregno di Pergolizzi dove la squadra evidenziava più di qualche dubbio e perplessità a caratura industriale. Adesso la Reggina è un gruppo. E che gruppo!

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